I 50 anni sono un’età simbolo, ma inevitabilmente sono anche una fase della vita in cui la prevenzione – che è importante a qualsiasi età – diventa ancora più rilevante. Ecco allora che l’ULSS 7 Pedemontana ha avviato nei giorni scorsi anche nell’Altopiano dei 7 Comuni il programma di screening cardiovascolare “Cardio50”, mediante invito attivo a tutti gli uomini e le donne al raggiungimento del 50° anno di età.
Complessivamente, a regime saranno circa 200 gli screening eseguiti ogni anno in Altopiano nell’ambito del programma Cardio50 su altrettanti neocinquantenni, ma per il 2025 è previsto un numero di valutazioni molto maggiore: circa 700, in quanto in questa fase di avvio l’invito sarà esteso anche ai nati negli anni 1973 e 1974.
«Siamo particolarmente lieti di attivare anche in Altopiano dei 7 Comuni lo screening Cardio50 – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza -, estendendo così anche a questo territorio l’attività avviata da poco più di un anno in pianura. Si tratta infatti di un’iniziativa particolarmente importante, considerando l’elevata incidenza che continuano ad avere le patologie cardiovascolari. Come per tutti gli screening, voglio sottolineare che dietro l’invito che il cittadino riceve a casa c’è un notevole impegno organizzativo: è un investimento nel quale crediamo molto perché il nostro modello di sanità è fortemente orientato alla prevenzione, ma perché questo sforzo abbia successo è indispensabile che anche il cittadino faccia la sua parte, aderendo all’iniziativa».
Con l’invito, spedito direttamente a casa, si raccomanda di contattare il Centro Organizzativo Screening per fissare un appuntamento presso gli ambulatori del Servizio di Vaccinazioni, (in via Monte Sisemol 2, ad Asiago) per effettuare gratuitamente una valutazione del proprio livello di rischio cardiovascolare attraverso l’analisi degli stili di vita (in particolare l’abitudine al fumo, l’attività fisica svolta, il tipo di alimentazione e il consumo di alcol) e la rilevazione di alcuni parametri di salute, come il peso, l’altezza e la circonferenza addominale, i valori glicemici, colesterolemici e pressori.
Questo consentirà sia di individuare soggetti con stili di vita inadeguati (fumo, alcol, alimentazione scorretta, sedentarietà) sia di intercettare precocemente pazienti che stanno già sviluppando patologie collegate al rischio cardiovascolare, come l’ipertensione, l’iperglicemia o il colesterolo alto.
I soggetti identificati come a rischio di sviluppare una patologia cardiovascolare saranno indirizzati verso i percorsi diagnostico-terapeutici appropriati, se opportuno, o comunque riceveranno una serie di indicazioni e suggerimenti per modificare il loro stile di vita, inclusa la proposta di un regime dietetico. Inoltre, entro sei mesi, alcuni saranno ricontattati telefonicamente per un ulteriore monitoraggio.
Il dott. Ciro Sannino, responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale Programmi di Screening
Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 7 Pedemontana, spiega così il progetto: «L’obiettivo dello screening cardiovascolare è estremamente importante: ridurre la mortalità e in generale l’incidenza degli eventi cardiovascolari acuti, attraverso il cambiamento degli stili di vita e il trattamento precoce di soggetti ipertesi, iperglicemici e ipercolesterolemici non noti. I principali fattori di rischio identificati nello sviluppo delle malattie cardiovascolari possono essere riassunti in: età avanzata, livelli di colesterolo LDL alti e/o di HDL bassi rispetto ai valori standard, ipertensione arteriosa, abitudine al fumo, consumo di bevande alcoliche, stress, diabete, familiarità per malattie cardiovascolari, sovrappeso/obesità e vita sedentaria. Le evidenze scientifiche hanno dimostrato l’importanza di interventi di tipo preventivo, atti ad impedire o a ritardare l’insorgenza delle malattie cardiovascolari attraverso l’adozione di stili di vita sani, in particolare una corretta alimentazione, attività fisica regolare, abolizione del fumo di sigaretta, riduzione del consumo di alcolici e migliore gestione dello stress. In questo contesto, la scelta di anno in anno della corte di età dei cinquantenni non è casuale, in quanto rappresenta un momento particolare della vita in cui si riscontra maggiore sensibilità e disponibilità al cambiamento».
