Il sindaco di Piovene Rocchette, il giorno in cui il suo paese è stato travolto da un fiume di acqua e detriti, ha dichiarato che “il fango e le sue conseguenze sarebbero sparite entro 36 ore”, per i danni economici però ci vorrà più tempo.
Il governatore del veneto Luca Zaia ha firmato lo ‘Stato di crisi e richiesto lo stato di emergenza’ per Piovene Rocchette e per alcuni Comuni del padovano che ieri, a causa del violento nubifragio diffuso nel pomeriggio di ieri.
Piovene Rocchette è ancora sotto shock per gli allagamenti, il fango e la ghiaia che hanno invaso alcune strade e oggi sono arrivati tecnici regionali e uomini della Protezione Civile.
“Oggi pomeriggio un geologo della Regione effettuerà un sopralluogo per verificare la parte a monte nel territorio di Piovene Rocchette – spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin – per quanto riguarda la zona di valle il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta sta già provvedendo a rimuovere il materiale accumulatosi in seguito al nubifragio di ieri.”
“La situazione meteo è attualmente in evoluzione e, quindi, l’elenco dei Comuni colpiti al momento non si può dire esaustivo”, è la dichiarazione della Regione Veneto.
Luca Zaia, attraverso l’assessore Gianpaolo Bottacin, è in costante contatto con il Sistema Regionale di Protezione Civile che sta facendo fronte alle situazioni di rischio determinate dagli eventi odierni e quelle che potrebbero verificarsi nelle prossime ore sul territorio regionale.
In merito ai nuovi eventi atmosferici, il Presidente ha provveduto firmare un nuovo decreto sullo Stato di Crisi e la richiesta dello Stato di Emergenza che rimane aperto in considerazione delle previsioni meteo per contemperare eventuali nuove situazioni che si dovessero ulteriormente verificare.