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Ospedale di Santorso, al via il programma per la donazione della placenta

Un gesto di generosità nel momento più bello, per migliorare la vita degli altri nel momento in cui si riceve il dono di una nuova vita: il reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Santorso ha attivato una nuova collaborazione con la Banca dei Tessuti di Treviso per la donazione della placenta al momento del parto.

«La placenta è l’organo che si forma nell’utero durante la gravidanza ed è deputata a nutrire, proteggere e sostenere la crescita del bambino – ricorda Sara Fantinato, direttore sostituto dell’U.O.C. Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Santorso – Dopo il parto la placenta viene espulsa dal corpo della mamma e in passato veniva semplicemente smaltita come un rifiuto sanitario. Si è scoperto però che è ricoperta da una preziosa pellicola: la membrana amniotica, ricca di cellule staminali e per questo motivo dotata di importanti proprietà rigenerative, antiinfiammatorie e analgesiche che facilitano la guarigione e cicatrizzazione di ulcere, ustioni, ma anche di alcuni difetti dell’occhio. Donarla consente quindi di migliorare la qualità di vita di pazienti spesso vincolati a terapie lunghe e dolorose».

Da qui l’impegno dell’Ostetricia di Santorso ad avviare un programma di donazione: quando mancano poche settimane al termine, alle donne in gravidanza viene illustrata questa opportunità e la sua importanza, in modo da identificare per tempo le neomamme disponibili alla donazione e con i requisiti idonei. La dotazione della placenta, infatti, è possibile solo nel caso di taglio cesareo non urgente (non dopo parto vaginale), in gravidanze fisiologiche senza nessuna complicanza o patologia della mamma o del bambino, e dopo avere effettuato uno screening delle patologie virali trasmissibili con esito negativo.

Al momento del parto la placenta viene raccolta secondo un’apposita procedura, per salvaguardarne le proprietà benefiche, e viene inviata immediatamente alla Banca dei Tessuti di Treviso per essere trattata e conservata.

«Donare la placenta è un gesto di alto valore etico e morale, privo di rischi per il donatore – sottolinea ancora Sara  Fantinato -. Tutta l’equipe di Ostetricia è felice di avere attivato questo nuovo e importante progetto, offrendo alle “nostre” mamme, nel giorno per loro più bello e importante, la possibilità di dare un po’ di sollievo a tanti malati che stanno soffrendo».

Un’iniziativa realizzata con il pieno sostegno della Direzione aziendale, come sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza: «Con questo progetto estendiamo ulteriormente il nostro impegno a supporto dei programmi di trapianti, in questo caso di tessuti, e l’ospedale di Santorso vede attivare un’altra collaborazione di rilievo con una delle reti di eccellenza della sanità regionale. Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di impegno, ma anche di passione per la professione medica e di sensibilità etica da parte di tutto lo staff di Ostetricia, così come della Direzione Medica dell’ospedale Alto Vicentino che ha fin da subito sostenuto il progetto».