Ora che il matrimonio tra Lega e M5S è fatto sorge spontaneo nei veneti, che conoscono la ‘bagarre di casa propria’, il dubbio su come influirà l’accordo di governo sulla Pedemontana e sulla Valdastico Nord.
Tutti sanno che in seno alla Regione Veneto, carroccio e pentastellati, rappresentano maggioranza ed opposizione, che da mesi duellano su due infrastrutture che, senza peli sulla lingua, i grillini hanno definito “inutili”.
Addirittura il nome ‘Pedemontana’ era riportato sul programma che doveva convincere gli italiani a premiare il M5S alle politiche del 4 marzo scorso. E sulla base di quel punto di programma sono stati votati massicciamente, anche nel nord est d’Italia.
Come la mettiamo adesso che sono ‘culo e camicia’?
A preoccuparsene maggiormente sono le imprese, col presidente degli industriali veneti Matteo Zoppas che, oggi, dalle pagine de Il Sole 24Ore dichiara: “La messa in discussione di importanti opere infrastrutturali può avere ricadute dirette non solo a livello di rispetto degli accordi presi (e di eventuali penali), ma soprattutto sulla crescita economica e competitiva del nostro Paese – continua -Il mancato completamento in tempi certi e rapidi delle linee di Alta Velocità e Alta Capacità, andrebbe ad incidere in maniera consistente sulla consecutiva congiunzione da Milano fino a Venezia, rischiando di mettere le imprese al margine dei principali corridoi europei di scambio commerciale”.
A tranquillizzare gli animi ci aveva già pensato ieri, Luca Zaia presidente del Veneto, tirando in ballo l’autonomia. Questione che, secondo le le sue previsioni dovrebbe essere sbloccata tra un mese, anche perché punto fermo dell’accordo di governo appena siglato tra Salvini e Di Maio.
“Difenderemo le nostre infrastrutture – ha infine dichiarato Luca Zaia, presidente della Regione, con riferimento alla Pedemontana ed alla Valdastico Nord – Mantenendo l’alveo della legalità e del controllo spasmodico. Tenendo conto che abbiamo l’autonomia, su cui presenteremo il conto”.
di Redazione AltovicentinOnline