Dopo i 12 avvisi di garanzia, emessi nell’ambito delle indagini sull’inquinamento da Pfas legato alle terre da scavo della Pedemontana Veneta, cresce la preoccupazione nell’Alto Vicentino. I sindaci del territorio seguono con attenzione l’evolversi della vicenda. Tra le aree interessate anche la discarica Vianelle, posta tra Thiene e Marano Vicentino. Il sindaco di Marano ha già manifestato la propria preoccupazione, mentre a Thiene la vicenda verrà anche portata in consiglio comunale da una parte della minoranza. “Vogliamo vederci chiaro”, dichiara la consigliera Giulia Scanavin, che insieme al collega Federico Mojentale ha presentato un’interrogazione per ottenere chiarimenti.
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Vicenza, sarebbero ventuno i siti in cui sono stati depositati i materiali di scavo provenienti, in particolare, dalle due gallerie principali dell’infrastruttura: la ‘Malo’, nei comuni di Malo e Castelgomberto, e la ‘Sant’Urbano’, a Montecchio Maggiore. “Siamo stati tenuti all’oscuro di una vicenda che ci riguarda direttamente e che l’amministrazione comunale non ha mai portato all’attenzione del consiglio comunale», continua la consigliera Giulia Scanavin che nell’interrogazione pone una serie di domande: “chiediamo risposte non solo sul versamento di Pfas nella cava Vianelle, ma anche sugli interventi operativi messi in campo dall’amministrazione e dal suo ufficio tecnico”. I due consiglieri di FdI chiedono inoltre informazioni sulla gestione della cava Vianelle, sui rapporti con Arpav e sugli eventuali introiti derivanti dall’attività, nonché sulle misure messe in campo dal Comune in relazione al monitoraggio ambientale dell’area medio-alto vicentina, dove è stato rinvenuto il composto PFBA.
La situazione, che sta smuovendo a più livelli il mondo politico, resta quindi sotto osservazione. I Comuni del territorio attendono ulteriori sviluppi dalle indagini della Procura e dagli organismi tecnici competenti.
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