Carlo d’Inghilterra, l’ospite più atteso del 2017 sul Monte Pasubio, è arrivato oggi con un elicottero militare (nel quale era salito per vedere se lo preferiva al suo) e contravvenendo in parte al protocollo, ha dato prova di essere un vero principe.

Cordiale, sorridente ed elegante, l’erede al trono inglese è arrivato a Bocchetta Campiglia, all’entrata della Strada delle 52 Gallerie, poco prima delle 15. Ha alzato il braccio destro per salutare, in pieno stile Windsor e guardandosi attorno ammirando il panorama si è sistemato i capelli ‘impennati’ dal forte vento.

Un po’ stanco a causa dei tanti impegni dovuti al tour italiano che sta facendo insieme alla moglie Camilla Parker Bowles, tanto che si era appisolato nell’elicottero dell’aviazione dell’esercito italiano e dopo essersi tolto le Clark’s e aver indossato mocassini ‘british style’, è sceso ed è salito in auto per raggiungere con un corteo di auto l’Ossario sul colle Bellavista.

Giusto il tempo di una celebrazione per ricordare i defunti nella Grande Guerra, di cui ricorre il Centenario e il principe Carlo è tornato a Bocchetta Campiglia, dove ha espresso il desiderio di percorrere almeno l’inizio della famosa mulattiera inaugurata esattamente 100 anni fa.

Ad attenderlo un grande spiegamento di forze dell’ordine, il questore di Vicenza Giuseppe Petronzi, il prefetto Umberto Guidato, i sindaci di Posina e Valli del Pasubio, rispettivamente Andrea Cecchellero e Armando Cunegato, le autorità militari locali e provinciali ma nessun comune mortale, a causa dei blocchi militari presenti sulle strade e tutto intorno alla montagna che impedivano l’accesso a chi non fosse espressamente autorizzato. A dispetto di chi aveva dipinto un principe inavvicinabile, al quale nessuno avrebbe dovuto rivolgere la parola, Carlo si è dimostrato cordiale e disponibile, tanto che in prima persona si è avvicinato alla fila di autorità alle quali ha stretto le mani salutando con un italianissimo ‘Buongiorno’.

Carlo d’Inghilterra, seguito dal corteo di autorità e uomini della sicurezza, si è quindi avviato all’entrata della Strada delle Gallerie IMG_1850appoggiandosi ad un bastone blasonato per non rischiare di scivolare. Un vero gentleman, per nulla intirizzito dal freddo della giornata, ha camminato con il suo completo grigio chiaro (per distinguersi ed essere eventualmente  identificabile dagli uomini della sicurezza) sulla Strada della Prima Armata che da Bocchetta Campiglia sale verso Rifugio Papa.

Carlo è salito chiacchierando, senza mostrare affaticamento per la salita o la ripidità del percorso. Ha dimostrato interesse per il luogo sia dal punto di vista storico che paesaggistico. Si è complimentato per il territorio e non ha nascosto un velo di tristezza e commozione nel ricordare i tragici eventi della prima guerra mondiale, che proprio nel Pasubio hanno visto morire giovanissimi soldati mandati al sacrificio per difendere la patria.

Dopo aver raggiunto la prima galleria, il figlio di Elisabetta II è dovuto scendere, per terminare la visita in tempo per rientrare in elicottero a Firenze prima che facesse buio.

Ma prima di andarsene, il principe ha voluto farsi ricordare per quello che oggi ha dato dimostrazione di essere: un uomo semplice. Certo, di sangue blu. Con la corona in testa e tanto di blasone, ma fondamentalmente un uomo semplice. Sorridente, cordiale e disponibile, il principe prima di andarsene ha voluto salutare personalmente tutti i presenti. Contravvenendo al protocollo si è quindi staccato dagli uomini della sicurezza e si è diretto ai poliziotti presenti, andando a stringere la mano a tutti, uno per uno. A quel punto, una signora con il marito e il cane, che era riuscita ad arrivare a Bocchetta Campiglia passeggiando tra i boschi, ha attirato l’attenzione dell’erede al trono, che le si è avvicinato e le ha chiesto chi fosse. “Ho una baita qui in fondo”, ha detto in italiano la donna con la voce orgogliosa per l’emozione. “Mi dispiace solo di non aver potuto raggiungere la cima della montagna”, ha detto il principe di Galles prima di raggiungere l’elicottero. E dopo essersi chinato per  accarezzare il cagnolino, è salito in elicottero e dal finestrino, durante il volo, ha continuato a sorridere e salutare chi era rimasto a terra ancora emozionato per la sua presenza.

Paola Viero

Anna Bianchini

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