Il suo sapere essere tra la gente con umiltà, voglia d’ascolto e pragmatismo lo ha premiato ed il 76% dei veneti si dichiara felice di avere un presidente di Regione come lui.  Il plebiscito è chiaro all’interno dell’Osservatorio sul Nordest del Gazzettino, ma di Zaia parla tutta la stampa italiana che lo definisce il gemello diverso di Salvini. Quest’ultimo, nello stesso sondaggio politico, è al secondo posto in classifica.

Zaia piace non solo ai Veneti, ma a moltissimi italiani che addirittura lo vedrebbero al Governo per quel rigore sempre moderato che ha contraddistinto il suo modo di amministrare. Mai un problema con la giustizia, nemmeno nell’ambito della scottante inchiesta Mose, Zaia è stato apprezzato nei durissimi giorni post alluvione, quando non ha esitato ad indossare la felpa della Protezione Civile per mettersi al lavoro e coordinare le operazioni di soccorso. Di Luca Zaia è piaciuto proprio quella figura con le scarpe sporche di fango. E’ questo l’amministratore che piace, non quello con il bicchiere in mano ad inaugurare l’evento e festeggiare, ma quello pronto a lasciare la scrivania e a fiondarsi in mezzo alla gente.

Autorevole nella comunicazione, Zaia non scade mai in discorsi populistici da amministratore di basso livello e quando parla, circostanzia come chi sa perfettamente di cosa sta parlando. Pur essendo un uomo di partito, non le manda a dire quando c’è da fare ‘la sentinella del Nord’ e fare capire a chi comanda a Roma che agli slogan assistenzialisti, va sostituita la politica ‘del fare’, che deve aiutare concretamente chi lavora, produce e manda avanti l’economia di un paese che deve sapere ascoltare e interpretare le istanze di chi ogni giorno, è costretto a fronteggiare tasse e burocrazia che snervano e uccidono l’imprenditorialità.

Leghista ‘tradizionale’, in questi mesi,  il governatore del Veneto raccoglie e diffonde il lamento degli industriali verso la linea gialloverde perchè chi deve intendere intenda bene. Le foto da lui pubblicate su facebook di un Veneto che anzichè lagnarsi, sa rimboccarsi le maniche come nel caso dell’alluvione delle scorse settimane, hanno fatto il giro del web, raggiungendo persino la Sicilia, dove i cittadini chiedono ai propri amministratori di prendere esempio da quei veneti operosi, che in ogni momento drammatico sanno rimboccarsi le maniche. Zaia è l’emblema di una politica che sa crescere, dove il buon senso e la personalità sanno sostituire quegli slogan vuoti e fuori moda. Ha dimostrato ad una ‘costola ignorante’ del suo partito, che non c’è bisogno di estremizzare i concetti e trascendere nell’odio sociale per avere consenso. Si è sempre dissociato, infatti, da tutto quello che potesse toccare concetti razzisti, da cui ha sempre preso le distanze, dimostrando quindi anche doti umane. Ha fatto capire che non è discriminando che si è superiori, ma che i risultati, i numeri e la qualità della vita della propria popolazione rappresentano l’ emblema di quello che funziona e va imitato concretamente.

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Il governatore del Veneto, Luca Zaia, è in assoluto il più amato fra i presidenti di Regione. Tra l’altro è stato l’unico, nel mese di marzo,  a raggiungere una maggioranza assoluta.
Dietro di lui si piazzano il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, con il 47%, e quello della Toscana, Enrico Rossi, con il 36%.

N.B.

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