Anche la Cgil del Veneto ha aderito all’appello promosso dal Coordinamento Veneto Sanità Pubblica e parteciperà, con lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, alla Manifestazione Regionale del 15 aprile a Vicenza.  Il ritrovo è previsto alle 9,30 in viale Roma. Una manifestazione che segue a molte altre e che vuole mettere sotto i riflettori un tema che non dovrebbe avere colori politici per quanto è sacro. Per quanto dovrebbe venire prima di tutto e tutti, quello della sanità pubblica. Chi non si lamenta di quanto sta accadendo da qualche anno a questa parte è perchè non ha avuto esperienza diretta con i servizi o perchè ha avuto la fortuna di trovare medici eroi, che con la loro professionalità hanno cercato di colmare le lacune di strutture e reparti malfunzionanti. Liste d’attesa che durano anni, visite urgenti rimandate quando magari la situazione è diventata grave. Call center non proprio eccellenti e ore di attesa al pronto soccorso. E ancora, il problema dei medici di base che non ci sono con interi paesi scoperti. Guardie mediche sottopagate, che fuggono.  La sanità del Veneto da qualche anno non è più l’eccellenza quotidiana di un tempo, quando il modello funzionava come un orologio svizzero. E ancora, pensionamenti a raffica di grandi nomi della Medicina che non vengono sostituiti e fughe clamorose verso il privato da parte non solo di medici, ma anche di infermieri.

“Dopo anni di definanziamenti e riduzione di personale si è prodotto un forte arretramento nell’organizzazione e nella prossimità delle strutture, nell’accesso e nella qualità dei servizi e delle prestazioni, nei tempi di attesa – denuncia la Cgil del Veneto – . Una situazione complessiva che spinge e costringe sempre più, anche in Veneto, a rivolgersi al settore privato, a sostenere costi sempre più alti e insostenibili, a rinunciare alla prevenzione, alle cure, all’assistenza. Serve un cambiamento di rotta a tutti i livelli, nazionale e regionale, per garantire l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e Prestazioni Sociali e per rafforzare il sistema di prevenzione, la filiera dell’assistenza territoriale, domiciliare e residenziale, l’integrazione socio-sanitaria£.

Scendiamo in piazza “per un Piano straordinario di assunzioni e percorsi formativi per la copertura delle gravi carenze di organico, di medici specialisti, medici e pediatri di base, infermieri, operatori socio-sanitari, superando i vincoli e i limiti tuttora esistenti. Per migliorare le condizioni di lavoro in tutte le strutture pubbliche e private. Per realizzare tempestivamente tutte le misure e gli interventi previsti dal PNRR, dal DM 77 e dalla Legge di Bilancio 2022. Per consentire l’accesso e la qualità delle cure e dell’assistenza, senza differenze e diseguaglianze territoriali. Per arrestare la privatizzazione in atto per garantire a tutti il diritto alla salute. La salvaguardia e il rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale, pubblico e universale devono essere una priorità per tutti, un investimento per tutta la comunità e non una spesa da tagliare”.

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