Con un ulteriore 5% in meno rispetto ai già magrissimi incassi delle ultime svendite, per i saldi dell’estate 2017 si può ‘tranquillamente’ parlare di “un disastro”.
Le provano tutte i commercianti. Tengono le serrande aperte nonostante le tasse, la concorrenza non sempre leale e la grande distribuzione eppure, nonostante gli sforzi, le vendite sono sempre di meno anche in periodo di saldi.
“Purtroppo il trend si conferma in calo – ha commentato Emanuele Cattelan, presidente dei commercianti del mandamento di Thiene – Le motivazioni bene o male le conosciamo. C’è tanta offerta e poca richiesta e la crisi economica, che non accenna a rientrare, impedisce quella tranquillità necessaria a far crescere la voglia di andare a fare shopping”.
Eccezione sono i ‘ricchi’, che non devono fare i conti con inflazioni evidenti nei loro portafogli e quando hanno voglia o bisogno di acquistare qualcosa, lo fanno senza troppe riflessioni.
Prova è il fatto che si sia registrato un incremento nel settore automobilistico e che il settore dei beni durevoli di lusso sia tutto sommato stabile e in alcuni casi in crescita.
“E’ calato, per non dire è stato annientato, il ceto medio – ha spiegato Cattelan – Quello che comunque garantisce la tenuta dei negozi di vicinato e questo deve far riflettere e dovrebbe imporre a livelli ‘alti’ prese di posizione a tutela del commercio. Non si tratta semplicemente di fare una ‘lotta’ alla concorrenza, ma di trovare anche forme di salvaguardia del mercato esistente”.
Un disastro che conferma le attese o le supera addirittura?
Secondo Guido Xoccato, presidente Ascom del mandamento di Schio, “la nostra categoria non ha più attese. Monitorando i dati di fine luglio si riscontra una lieve riflessione, che tradotto in numeri si quantifica in un meno 5%. E’ l’ennesima prova che, nonostante le chiacchiere e la ripresa sbandierata, i consumi non ripartono nemmeno nel periodo dei saldi”.
Da tempo ormai i consumi sono calati, colpa della crisi, della mancanza si sicurezza nel futuro, della situazione bancaria. “Sia i consumi in periodo di saldi che i consumi regolari risentono di attenzione da parte degli utenti – ha spiegato Xoccato – Questo tocca in particolare il settore di abbigliamento e calzature. A questo si somma la situazione generale, con la competizione creata dalle vendite on-line, dagli sconti comunicati tramite sms in periodi non corretti e promozioni fuori dalle regole. In questo particolare momento – ha concluso – si è andata a sommare la calura eccessiva di un agosto anomalo che ha spinto le persone a rimanere in casa”.
A.B.