“Una bella esperienza, fatta di numeri e di tante piccole e importanti storie”. La raccolta fondi avviata dal Comune di Santorso ha fruttato 200.116 euro e gran parte di questi fondi sono stati utilizzati per garantire una stanza accogliente ed un bagno agli operatori della Sanità che, operando nel settore covid dell’ospedale e con il timore di portare a casa il virus, avevano scelto di non tornare più dalle famiglie ma di rinchiudersi piuttosto a dormire nelle loro auto.
Una scelta che le amministrazioni comunali non avrebbero mai potuto tollerare, soprattutto dopo alcune segnalazioni che avevano fatto presente anche questo triste risvolto della pandemia.
Il 15 marzo è scattata una straordinaria catena di solidarietà, chiusa esattamente un mese dopo, che ha messo insieme 720 donatori, per un totale di 200.116 euro. Grazie alla disponibilità delle foresterie di Villa Miari di Santorso e di Villa Rospigliosi di Zugliano in queste settimane sono stati complessivamente accolti 18 operatori sanitari, a cui è stato garantito gratuitamente vitto e alloggio per un totale di 889 giornate di presenza. Con questo gesto un intero territorio ha espresso una gratitudine sincera e profonda, che si è allargata simbolicamente a tutti i loro colleghi, che in questi mesi hanno lavorato in condizioni difficilissime.
Non solo ‘accoglienza’, fortunatamente anche molto altro. L’ingente somma raccolta ha permesso infatti di recuperare molte mascherine, arrivate grazie all’impegno dei fratelli Bertollo, della ditta Spea di Schio: un’impresa che sembrava impossibile in quei giorni di ritmi frenetici e dove ogni decisione era condizionata da grande incertezza. In tutto 90mila mascherine chirurgiche, 20mila mascherine K95 e 200 preziosissime tute protettive, che si sono aggiunte a quelle che altre aziende del territorio (come ad esempio la ditta Faresin di Breganze) hanno fatto arrivare direttamente alle nostre strutture socio-sanitarie e all’ospedale. Ne hanno beneficiato le 17 strutture residenziali per minori, con disabilità, disagio psichico o dipendenze, le 18 case di riposo e le 17 Medicine di gruppo, oltre agli operatori dei 32 Comuni del territorio. Un intervento che ha sicuramente protetto dalla malattia migliaia di persone, salvando in molti casi le loro vite e quelle dei loro familiari. Con la quota rimanente, a cui hanno contribuito anche ditte importanti del territorio (tra le tante è giusto ricordare SINV di Schio, AGCO di Breganze e GianOttica di Santorso, che hanno apportato contributi importanti, si è provveduto all’acquisizione di attrezzature per l’ospedale di Santorso in accordo con la Direzione della nostra Ulss. E poi moltissime donazioni, effettuate da aziende, associazioni, cooperative, gruppi di volontariato e privati cittadini.
di Redazione Altovicentinonline