Cosa c’è dietro le mancate risposte, ma soprattutto la volontà di non comunicare quello che avviene all’interno della casa di riposo Villa Miari di Santorso, è mistero.

E’ arroganza di chi pensa che risposte su persone morte non se ne debbano dare in piena emergenza covid o incapacità di comunicare?

Sta di fatto che, dinanzi ad atteggiamento che sembrano voler innalzare muri, la voglia di avere risposte si infittisce e non si sgonfia, specie se i Comuni accanto a Santorso, si comportano in maniera completamente diversa ed in piena trasparenza.

Sul Comune dell’Alto Vicentino guidato da Franco Balzi si registra un buio da tenebre, sul quale hanno deciso di fare invece piena luce i consiglieri di opposizione, che per ben due mesi se ne sono stati in religioso silenzio per una sorta di rispetto, che in un primo momento era ritenuto opportuno nei confronti del sindaco che stava fronteggiando una escalation di morte.

Un primo cittadino, che si trova a capo della Conferenza dei Sindaci del distretto 2 della Ulss 7, ma che non ha dato segni di vita, al contrario di quanto hanno invece fatto singolarmente i suoi colleghi, che con video, comunicati, telefonate a tutte le ore ai media locali, hanno tentato di creare un ponte con la popolazione bisognosa di capire quanto stava accadendo nel territorio.

Di Villa Miari avevamo tentato di scrivere anche noi di Altovicentinonline, stroncati sul nascere da un comunicato sul sito del Comune di Santorso, che accusava la redazione di dare informazioni distorte. Più che di un tentativo di ripristinare la verità e correggere gli errori commessi da chi non sa dove reperire notizie, è apparso subito come un tentativo di silenziare la stampa su Villa Miari, nominata dalla consigliera regionale Cristina Guarda, attenta al tema delle rsa, dall’assessore regionale Manuela Lanzarin e dallo stesso commissario Bortolo Simoni. Tutti loro, a scadenza quasi settimanale, con comunicati stampa ufficiali e con video conferenze, hanno aggiornato una situazione all’interno della casa di riposo dell’Alto Vicentino, che si è distinta per numero di morti.

Gabriele Facci, Giuseppe De Marchi, Lucia Dalla Guarda e Mariluccia Grasselli, rivendicando il loro ruolo di consiglieri comunale, hanno deciso di entrare a gamba tesa sulla vicenda Villa Miari e sull’atteggiamento di un sindaco accusato di aver comunicato troppo poco, confermando quanto già era stato riscontrato dalla stampa silenziata.

“Abbiamo presentato un’interrogazione per mettere al corrente la cittadinanza del numero reale dei decessi all’interno di Villa Miari – ha spiegato Gabriele Facci – Quei numeri ci sono stati negati con una risposta aleatoria, che non ci ha soddisfatti. Abbiamo fatto domande semplici, abbiamo chiesto chiaramente il numero dei morti, ma non ci sono state date risposte. Un atteggiamento, da parte di Balzi, che abbiamo notato è stato riscontrato anche sui social network da parte di semplici cittadini, che come negli altri comuni vogliono sapere cosa è accaduto ai nostri anziani. Perché si parla di 18 morti su 65 e addirittura 55 contagiati e se questi numeri, che rimbalzano, ma che non hanno un riscontro ufficiale, sono reali si tratta di una percentuale altissima, tra le più alte del Veneto”.

Il tema delle rsa è dibattuto in tutta Italia, con indagini della magistratura e, specie in Lombardia, fioccano da parte dei parenti, che in molti casi si sono visti recapitare in parrocchia il proprio congiunto all’interno di una bara. Quindi la presa di posizione del Codacons, che ha coinvolto tutte le province d’Italia, anche quella di Vicenza, affinchè si faccia piena luce sui decessi all’interno delle case di riposo.

Il numero di anziani deceduti a Villa Miari, secondo le statistiche regionali, appare davvero drammatico e secondo quanto denunciano i consiglieri dell’opposizione è inconcepibile che dinanzi a persone che hanno perso la vita, ci sia stato un atteggiamento omertoso da parte di chi è un rappresentante del popolo ed è tenuto ad informare i propri concittadini, a scacciare via eventuali voci infondate e a rasserenarli. Niente di tutto questo, secondo l’opposizione di Santorso, sarebbe avvenuto in questi due mesi, con i firmatari del comunicato stampa arrivato alle redazioni giornalistiche in queste ore, che denunciano il comportamento del sindaco che non solo non ritiene opportuno comunicare, ma non lo fa in maniera esaustiva nemmeno dinanzi ad uno strumento democratico come un’interrogazione comunale.

“Rimaniamo in attesa della risposte – conclude Giuseppe De Marchi – Spero che queste poche righe siano di stimolo per fronteggiare gli step successivi con maggiore chiarezza, costanza e coinvolgimento dell’opposizione, anche perché vedo che la maggior parte dei profili social dei nostri colleghi consiglieri di maggioranza non condivide i bollettini e comunicati del Comune e, in quanto eletti, dovrebbero essere i primi a mantenere i contatti con il territorio e intervenire nelle discussioni per dare chiarimenti”.

Anna Bianchini

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