“L’amore non uccide”. A Sarcedo la panchina rossa racchiude in sé “prevenzione, monito e ricordo di tutte quelle donne non ci sono più”. Lo  sottolinea il vicesindaco Maria Teresa Campese che presenta la mostra interattiva a favore della tutela dei diritti delle donne, fatta con le decine e decine di foto scattate proprio su quella panchina, esposte nella biblioteca civica di Sarcedo.

Uccise per ‘quel troppo amore’, come sempre il carnefice  giustifica il dilaniare la vita della compagna, considerata spesso ‘una sua proprietà’, che senza di lui non ha diritto ad esistere. Donne che sono madri, compagne, amiche che non arrivano a denunciare la persecuzione nei loro confronti, per vergogna ma anche la paura di avere ritorsioni ancora maggiori da parte del loro aguzzino.

Uno scatto sulla panchina per aiutare le donne
In vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne,  del 25 novembre, Sarcedo celebra con una mostra ed un video dedicati. Quest’ultimo un filmato in cui scorrono le foto della comunità, coinvolta in maniera naturale nella campagna per i diritti delle donne. Il fulcro quella panchina rossa, installata una fuori dal portone del municipio e una di fronte proprio alla biblioteca comunale. Quasi 300 persone hanno posato, dal bambino con la mamma ed il papà, al gruppo pattinaggio, arrivando persino a sindaci della zona ed al questore di Vicenza Petronzi. Tutti come testimonial di una campagna che “deve essere da stimolo ancora più forte per la prevenzione  -sottolinea ancora il vicesindaco Campese  -Sicuramente la panchina non risolve il problema, ma può aiutarci a riflettere ancora di più su questa tematica”.

“Solo poche settimane fa è stato firmato all’ex ospedale di Thiene il protocollo d’intesa per la presa in carico delle donne vittime di violenza – ricorda Paola Pozzan assessore comunale alla cultura – Un segnale forte di quanto si stia facendo per queste donne, spesso madri che anche coi loro figli possono essere salvate. E’ importante continuare a sensibilizzare quanto più possibile, specie quelle persone che sono vicine a queste persone fragili, affinché si adoperino per loro”.

Numeri di un’ecatombe femminile
Sempre troppe le morti in Italia che, nel 2017, sono state 113. Centotredici donne ammazzate e ancora oltre 10mila denunce di violenza in famiglia, 3mila violenze sessuali, 9mila le denunce per stalking.
“149 donne uccise anche nel 2016  -commenta il primo cittadino Luca Cortese – Un’enormità. Che va fermata, aiutando anche queste donne”.

Telefono rosa ‘1522’
Aiutare ma come? Se non hanno il coraggio di andare dai carabinieri a denunciare, lo faccia chi  vede l’amica con l’occhio sempre nero e gonfio, seppure lei dica “sono caduta da sola”. Chiamando anche il numero verde del Telefono Rosa: “Componendo il 1522 – ricorda Campese  – Cerchiamo tutti, insomma, di stare attenti se vediamo donne in difficoltà, dandole un sostegno ed un incoraggiamento, oltre a tanta forza e coraggio”.
Una predisposizione alla prevenzione che deve essere instillata sin da piccoli, “con lavori a scuola o anche in ambito sportivo, coi vari gruppi che sono a stretto contatto coi bambini  -continua il vicesindaco Campese – In modo che possano crescere tra rapporti affettivi sereni”.
“Tutto questo fa parte della ‘nostra’ mission – continua l’assessore Pozzan – Con la nostra amministrazione abbiamo sempre puntato alla centralità della persona. A Sarcedo, chi è in difficoltà, trova un valido supporto nei nostri servizi sociali, con al professionalità di Francesca Miglioranza”.

“Il posto occupato”
La presentazione del video, che verrà proiettato sino al 30 novembre alla biblioteca di Sarcedo,  si è tenuta durante una conferenza stampa. Tutte le sedute occupate, eccetto una. Una sedia vuota con appoggiati sopra una borsetta, un foulard e degli occhiali . “E’ il posto occupato da quella donna che non c’è più- spiegano le due amministratici comunali  – Questa è un’altra iniziativa, un pensiero di vicinanza per chi è morta. Per dire che ciascuno di noi ha diritto ad un posto. Purtroppo le vittime di femminicidio non ce lo hanno più”.
Il 30 novembre ci sarà inoltre, sempre in biblioteca, una ‘serata canzonata’. “Una racconto musicale sulla figura femminile nella canzone italiana- concludono Campese e Pozzan  -Per ricordare la donna sì con delicatezza, ma anche una sfumatura di allegria”.

Paola Viero

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