C’è stato un momento, l’altra sera a Sarcedo, in cui le stelle non brillavano solo in cielo ma anche nei piatti. Mercoledì scorso, è stata una data da incorniciare: una cena esclusiva, un evento che ha unito l’alta cucina e la solidarietà, trasformando un semplice menù in un atto d’amore per la cura oncologica. Protagonista assoluta la serata “Chef per Bene”, promossa dagli Amici del 5° Piano dell’Oncologia di Vicenza, dove la bellezza del gusto si è fusa con l’importanza del donare. Una sinfonia di piatti firmata da nomi eccellenti della ristorazione italiana, i più importanti, che si sono alternati in un viaggio sensoriale emozionante, portando in tavola non solo tecnica e talento, ma anche impegno concreto per chi lotta ogni giorno contro la malattia. Chi è appassionato di food, guardandoli tutti insieme, non riusciva a credere di averli lì tutti insieme nel mix maestoso di un’inica sera. Tutto questo è stato possibile grazie all’organizzazione impeccabile di Anna e Pietro Caron, che non sono nuovi a eventi di questa portata.
La cena
L’apertura è stata affidata all’estro di Alex De Anna e Santo Panariello del ristorante Alla Pergola, che hanno incantato con un aperitivo poetico: krapfen con chutney di ortica, bignè con caprino ed erbette, parmigiano, limone e alga, sablé ai piselli di montagna, il tutto accompagnato da Lessini Durello Doc Maximilian I e cocktail curati dalla Distilleria Zanin. A tavola, il percorso si è fatto stellare.
Il primo piatto – una composizione vibrante di carote, camomilla, albicocche e fagioli fermentati – è stato firmato da Francesco Brutto & Chiara Pavan (Venissa): un equilibrio dolce-acido che ha spiazzato e sedotto, abbinato alla Cuvée 61 Metodo Classico di Equipe 5.
Poi è stata la volta del grande Corrado Fasolato (Spinechile), con il suo “Risi, Bisi e…”, un inno contemporaneo al comfort food veneto, servito con un Soave Classico 2024 di Cantina Illasi.
A seguire, l’interpretazione elegante di Nicola Portinari (La Peca): tenero di vitello con zucchine grigliate e in scapece, abbinato perfettamente al “Radici” Tai Rosso Riserva 2023 di Masiero Wine, un calice pieno di territorio e struttura.
Ma ciò che ha reso questa cena davvero speciale è stato il cuore pulsante che l’ha animata: ogni portata era un tassello di un progetto più grande, ogni brindisi una carezza per chi affronta la malattia, ogni applauso un abbraccio alla ricerca, alla cura, alla speranza. Un evento che ha unito grandi nomi, grandi vini e grandi ideali. E in cui, come spesso accade quando la cucina si mette al servizio della vita, il piatto migliore è stato quello condito con l’umanità. A Sarcedo, ieri sera, si è cucinato per bene. E si è fatto del bene.
Valentina Ruzza
