Bioedilizia di qualità per le nuove case popolari di Magrè.

Hanno preso simbolicamente il via stamattina in via Tuzzi i lavori per la costruzione di 18 alloggi Ater  per l’edilizia sociale. Saranno due palazzine costituite rispettivamente di 12 e 6 appartamenti disposti su quattro piani, con autorimesse e servizi al piano terra e con metrature che vanno dai 55 ai 90 mq.

A dare il ‘primo colpo di vanga’ sono stati il presidente dell’Ater Vicenza Valentino Scomazzon e il sindaco di Schio Valter Orsi, alla presenza del presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti e del vicesindaco di Schio Cristina Marigo.

L’opera che è frutto di un vecchio accordo può dunque finalmente partire dopo alcuni intoppi che ne hanno allungato involontariamente i tempi.

“Il risultato è stato possibili grazie al dialogo e alla collaborazione tra enti, sia per la parte politica che quella tecnica degli uffici”, hanno commentato i rappresentanti istituzionali all’unisono.
Il Presidente Scomazzon che ha portato anche i saluti dell’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin, si è detto orgoglioso di questa nuova realizzazione, che in linea con le moderne tecniche di costruzione sarà edificata in bioedilizia con elevati standard energetici, a testimoniare che oggi edilizia sociale non significa più abitazioni di serie B rispetto all’edilizia privata ma, al contrario, alloggi dignitosi che non marcano alcuna differenza sociale.

Il presidente Ciambetti non ha mancato di sottolineare anche la cura posta in atto per il rispetto delle norme vigenti in materia di assegnazione degli alloggi, il che porta alla costituzione di graduatorie in cui siano effettivamente ricompresi quanti per bisogno vi abbiano diritto.

Il Sindaco Orsi ha ringraziato i presenti aggiungendo che il via di questi lavori introduce anche gli altri progetti di sistemazione per quell’area: il tratto ciclo pedonale e la manutenzione stradale di un tratto della via. “Sono d’accordo con la riforma della legge regionale che prevede un controllo continuo e costante sugli assegnatari delle case Ater – ha commentato Orsi – Ci deve essere criterio di reddito per le persone, non assegnazione generazionale. La legge ora è in fase di affinazione ma il criterio generale deve mirare a concedere le case popolari a chi ne ha davvero bisogno, chi invece possiede un reddito che glielo permette deve cercare casa nel mercato normale”.

Ha chiuso l’incontro Cristina Marigo ricordando che Schio continua a dare una grande risposta in tema di edilizia sociale: a oggi sono quasi 400 gli alloggi Ater in città e 60 quelli comunali.

A.B.

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