14 progetti saranno finanziati dalla Regione Veneto per dire ‘stop’ ai cervelli in fuga e uno di essi è la ‘rigenerazione della Fabbrica Alta di Schio.

Definita “Sito della prima industrializzazione del Veneto”, il progetto per lo storico complesso prevede la conversione in laboratorio di creatività e residenze d’artista.

Promuovere i ‘cervelli eccellenti’ ed evitare che fuggano fuori dal Veneto e dall’Italia, è lo scopo dell’amministrazione regionale, che ha stanziato un finanziamento per ‘tenere’ in casa le sue menti migliori.

Su 32 proposte progettuali pervenute da enti di formazione, agenzie, associazioni di categoria entro la scadenza di luglio, sono 14 i progetti che sono stati ritenuti meritevoli e si sono aggiudicati il finanziamento regionale in quanto volti a favorire il rientro o la circolarità di ‘cervelli’ e a promuovere le ‘eccellenze’ nelle arti e nei mestieri.

I progetti selezionati hanno un valore compreso tra i 150 mila e 250 mila euro, il ‘pacchetto’ di idee innovative andrà a coinvolgere l’intero territorio regionale, ma nel caso di Schio la Regione ha puntato il dito proprio sulla Fabbrica Alta.

“Una partecipazione significativa e qualificata, che conferma la novità e l’interesse destato da questo intervento regionale, primo nel suo genere – ha sottolineato Elena Donazzan, assessore al Lavoro – Dopo aver proposto questo nuova misura nel programma regionale di impegno del Fondo Sociale Europeo, visto l’interesse riscontrato ho proposto subito alla giunta di raddoppiare lo stanziamento iniziale di 1,5 milioni, portandolo a 3 milioni. Il finanziamento sarà utilizzato per 55 borse di ‘rientro’, 30 borse di animazione territoriale e per contribuire alle spese di realizzazione dei progetti selezionati”.

Il bando prevedeva tre linee progettuali: una rivolta alla ‘circolarità dei cervelli’ per favorire la creazione di reti e di processi di ‘contaminazione’ da parte di start up innovative, una denominata ‘Idee per il Veneto’ che mira a stimolare  la produzione di progetti e prototipi di business nel campo dell’innovazione sociale e infine una dedicata a promuovere ‘eccellenze nelle arti e nei mestieri’, cioè progetti innovativi a sostegno dello sviluppo creativo e artistico del Veneto, favorendo sia il recupero di luoghi del lavoro e di contenitori di memoria storica, sia di progetti e percorsi di scambio con realtà estere, in modo di innescare processi di innovazione e di contaminazione scientifica, imprenditoriale e tecnica.

“Confindustria ha calcolato che ogni anno l’Italia perde 14 miliardi di Pil a causa della fuga all’estero di studenti e laureati – ha continuato Elena Donazzan – Con questo bando vogliamo provare a dare segnali di inversione a e contrastare il basso assorbimento di lavoratori qualificati da parte delle piccole e medie imprese, come pure la difficoltà delle università a incentivare brevetti e creazioni di start up. L’obiettivo ultimo è garantire idee, competenze e professionalità al Veneto del futuro, fornendo un po’ di ‘carburante’ alle scommesse sul futuro che nascono in terra veneta o che potranno nascere da occasioni di incontro, scambio e condivisione con progetti ed esperienze estere. Basti pensare all’industria culturale – ha concluso l’assessore regionale – che da sola rappresenta oltre il 6 per cento del prodotto interno lordo, e che può rappresentare un terreno fertile per generare idee innovative e nuove imprese ad alto valore aggiunto soprattutto per capitale umano”.

Anna Bianchini

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