Il sindaco Valter Orsi non ha intenzione di subire passivamente l’escalation di disordini, che spesso sfociano in gravi atti di violenza e domani incontrerà il prefetto Umberto Guidato.
Il primo cittadino ha voluto fortemente il confronto con il capo del governo vicentino, perché ha delle richieste da fargli: poter assumere nuovi agenti di Polizia Locale, vuole un commissariato della Polizia di Stato e gli vuole strappare la promessa che il territorio scledense sarà maggiormente sorvegliato dalle forze dell’ordine.
Tutto questo dopo un paio di mesi in cui la ‘sua’ Schio è finita sulle pagine i cronaca perché ‘teatro’ di fatti che stanno destabilizzando un’opinione pubblica sempre più scossa.
Orsi è insorto in particolare dopo quanto accaduto la sera di venerdì, quando due fatti con gli stessi protagonisti hanno scombussolato il comune dell’Alto Vicentino a distanza di 20 minuti.
“Quando è stato lanciato l’allarme, le pattuglie dei carabinieri si trovavano fuori zona e ci hanno messo un bel po’ ad arrivare – ha spiegato Orsi – Nel frattempo i responsabili hanno avuto tutto il tempo per ritornare in azione ed aggredire una coppia di passaggio. Nulla da rimproverare alle forze dell’ordine, ma a questo punto è un problema di numeri, che va affrontato con la collaborazione di chi ha competenza nella sicurezza gestita dallo Stato. Io ho le mani legate. Per quanto riguarda quanto sta facendo la Polizia Locale, che a differenza di Polizia di Stato e Carabinieri è di competenza territoriale, io sto investendo tutti i soldi che posso mettere a disposizione della mia gente. Ma la legge, con il blocco delle assunzioni, mi vieta persino di assumere altri agenti, che in questo momento sarebbero necessari. A Schio – sottolinea Orsi – c’è un vigile ogni 2.300 abitanti, mentre la media nazionale è di uno ogni mille. Morale della favola, se mi legano le mani per rinforzare la ‘nostra’ Polizia Locale, che agiscano con le competenze istituzionali dipendenti dal governo, istituendo un commissariato del quale in questo momento avremmo necessità”.
Il primo cittadino di Schio non perde l’occasione per lanciare una frecciata ad uno Stato che con la mancanza di certezza della pena è come se autorizzasse i delinquenti a reiterare: “Se questa giustizia non riesce a scoraggiare i crimini, che almeno ci vengano fornite le risorse per poterli prevenire”.
A.B.