Continua a brillare la buona stella della sezione arbitrale ‘Aldo Frezza’ di Schio, già abituata alle luci della ribalta per un palmares invidiato e ammirato allo stesso tempo da tutte le sezioni d’Italia.

Solo per stare ad anni recenti, un percorso costellato di grandi affermazioni quello delle ‘giacchette nere’ scledensi partendo da Anna De Toni prima donna al mondo ad arbitrare tra i professionisti, passando per Sebastiano Peruzzo attualmente ancora il più giovane arbitro italiano ad aver debuttato nella massima divisione e per un periodo operativo in tandem col collega Daniele Orsato, altro uomo record con 240 gare dirette in serie A, al pari del grande Pierluigi Collina.

Successi e nomine che non hanno però mai scalfito nè alterato quel profilo umile e impegnato che da sempre contraddistingue lo spirito di tanti ragazzi e ragazze che hanno scelto di vivere il campo da un’altra prospettiva: con questi presupposti è arrivata l’ultima soddisfazione con la promozione in serie A di Davide Moro, classe 1990 residente a Malo.

Il giovane arbitro infatti, ha esordito nella massima serie come assistente in occasione del match Benevento – Hellas Verona di mercoledì 3 Marzo: un debutto che lo stesso Moro ha definito solo con la parola ‘emozione’, a racchiudere sicuramente un turbinio di sensazioni non comunicabili all’esterno proprio per ciò che il ruolo impone.

A raccogliere e sintetizzare però l’entusiasmo che ha coinvolto tutti i 140 tesserati, ci ha pensato il Presidente Michele Dalla Vecchia, saldo al timone della ‘Aldo Frezza’ ormai da diversi anni: “Davide incarna esattamente ciò che abbiamo sempre cercato di trasmettere ai ragazzi, uno splendido esempio valoriale umanamente parlando ancor prima che dal punto di vista sportivo. Nonostante la giovane età si è sempre speso per il bene della sezione aiutando anche nel direttivo e affiancando i ragazzi che stavano iniziando: sempre presente alle riunioni e alla vita associativa, sulle orme di tutti i nostri ‘big’ che sono un punto di riferimento sempre presente per un consiglio e una pacca nella spalla per le giovani leve. Atteggiamenti di semplicità, di unione e di amicizia che sono ingrediente principale di un successo tutto meritato”.

E proprio per rendere l’idea di un ‘dream team’ di tutto rispetto il Presidente snocciola dati che parlano da soli e ritornano una presenza spalmata in tutte le categorie: oltre ad un arbitro internazionale e ora un assistente alla CAN, la nostra sezione vanta 1 osservatore in CAN C, 2 assistenti e 1 osservatore alla CAN D (più il sottoscritto al momento ‘congelato’ in quanto presidente). A questi si aggiungono ben 3 arbitri e 1 osservatore alla CAI, 2 arbitri alla CAN 5, 1 arbitro alla CAN BS (Beach Soccer) senza tralasciare 3 componenti al settore tecnico (2 calcio a 11 e 1 calcio a 5).

Altra conquista, stavolta raggiunta da Orsato, la presenza in televisione: una cosa inedita ma voluta dall’Associazione Italiana Arbitri per ridurre le distanze tra il mondo arbitrale e gli appassionati di calcio.

Una comparsata alla nota trasmissione di Raidue ‘Novantesimo Minuto’ durante la quale il fischietto recoarese ha ammesso con grande professionalità l’errore sul mancato rosso a Pjanic in un rovente Inter-Juve del 2018: una prima assoluta che ha aperto una nuova frontiera per il mondo del pallone e per la classe arbitrale sinora irraggiungibile fuori dal campo, un esordio anche questo vissuto con classe e serietà caratteristiche da sempre del miglior arbitro 2020.

“Anche in emergenza sanitaria” – conclude Dalla Vecchia – “la sezione è aperta e continua a fare formazione mentre gli associati si allenano individualmente, ma sempre con grande profitto. Il messaggio per chi arbitro già lo è ma anche per chi si volesse accostare in futuro a questa esperienza è chiaro: caparbietà, determinazione e sacrificio portano a superare ogni limite ed ogni traguardo, anche il più ambizioso, è alla portata. Basta volerlo, almeno quanto lo ha voluto Davide.

Marco Zorzi

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