Una poesia al giorno toglie la malinconia di torno. E’ il mantra di Augusta Busin Munarini, 82enne di Schio, che da quando, a 80 anni suonati, ha imparato ad usare i social network, scrive e pubblica una poesia al giorno sulla sua pagina Facebook.
Un modo per esorcizzare la tristezza, quel vuoto che si crea quando i nipotini sono grandi e autonomi, i figli sono non vivono più insieme ed il proprio coniuge riposa, lasciando in casa quel silenzio che, se uno è di natura un chiacchierone, a volte fa malinconia.
E con covid, la solitudine è diventata anche pesante, spesso cercata e resa necessaria proprio dall’età, che da un lato ha portato saggezza, dall’altro si accompagna alla fragilità.
“Da donna super attiva mia madre si è trovata a vivere lunghe ore di solitudine, si è trovata isolata e sentiva la necessità di comunicare, come ha sempre fatto nella sua vita – racconta la figlia Antonia – Quando ha compiuto 80 anni le abbiamo regalato gli strumenti per affacciarsi ai social e lei ha imparato immediatamente, con la passione tipica di chi non vuol perdere un’occasione per tenere il contatto che le persone a cui vuole bene e per conoscere quanto di bello offre il mondo”.
Augusta Busin, dopo un primo indugiare lento nel mondo della tecnologia moderna, ha capito che Facebook avrebbe potuto essere il suo balcone, un osto dove affacciarsi, per declamare quelle poesie che nascono ogni giorno dal profondo della sua anima.
Poesie che sono anche state trascritte in un intenso libro, ‘Nuvole e raize di una vita in versi’, pubblicato nel 2015.
Augusta Busin, sposata Munarini, da anni partecipa allo storico circolo di poesia dialettale ‘La Panocia’. Poetessa da sempre, dopo solo un periodo di interruzione necessario a ‘svezzare’ i suoi due figli Antonia e Aldo, ha sempre trasformato in versi gli avvenimenti della sua vita: gli episodi storici, la famiglia, le riflessioni sulla società, gli amici, i parenti. Poesie che sono un diario, che raccoglie 82 anni di una donna che sa mettere in versi tutto quello che le dice il suo cuore.
“Scrive poesie da sempre, è la sua gioia, controlla anche i commenti e apprezza i riconoscimenti – dice la figlia Antonia – Prima scriveva intimamente e teneva tutto per lei, ora invece le scrive pubblicamente per farle conoscere. Noi figli ci siamo stupiti che abbia imparato ad utilizzare i social così velocemente, poi abbiamo capito che è il suo modo per mandare messaggi positivi nel mondo. Si è impegnata molto per questo, perché sentiva interiormente la necessità di fare la sua parte e di trasmettere il bello della vita, in un mondo che a suo avviso sta perdendo molti valori. Per lei la poesia è un’ancora di forza in ogni avversità e grazie ai social ha ritrovato quelle amicizie e quei rapporti che prima viveva nella società e ora, a causa del covid, mantiene dall’interno delle mura di casa, ma grazie al suo ‘balcone’ social”.
Anna Bianchini