Continua a tenere banco la questione degli annunciati disservizi nella Guardia Medica di Schio, con il rischio di sospensione del servizio per mancanza di personale.

“L’importanza è quella di assicurare al bacino scledense un presidio sanitario essenziale”, ha sottolineato Alex Cioni, consigliere comunale di minoranza, che si è detto comunque fiducioso delle parole del dg della Ulss7 Pedemontana Carlo Bramezza: “Ha assicurato che quello che in gergo si chiama il presidio di continuità assistenziale non verrà chiuso”.

Il consigliere del centro destra fa sapere di essere “al fianco del sindaco di Schio”, pur tuttavia si chiede la ragione per la quale “è sempre l’area scledense ad essere penalizzata”.

Ma se l’azienda sanitaria garantisce di essere al lavoro per assicurare il servizio di continuità assistenziale, Cioni ritiene che “forse sarebbe stato il caso di intervenire per tempo nella riorganizzazione del servizio in tutta la Ulss, senza attendere la fuga dei buoi dalla stalla, visto che il problema nasce anche dal fatto che, come ha spiegato Bramezza, nel distretto Bassanese ci sono sette sedi di continuità assistenziale, mentre nel distretto Alto Vicentino ce ne sono solo tre”.

Secondo Cioni, “Vero o meno che sia, sul tema dei servizi sanitari i cittadini dell’alto vicentino avvertono poca attenzione verso questo territorio, ed è per questo che quest’area ha bisogno di maggiore considerazione da parte dell’azienda sanitaria e dei vertici politici regionali. E’ vero che a queste latitudini contiamo poco o nulla politicamente, ma la salute pubblica è un tema che non può essere barattato sui tavoli della politica”, ha concluso il consigliere comunale scledense del centro destra ed esponente del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia.

A.B.

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