“Sono stati giorni di apprensione per la tenuta di argini fluviali e terrapieni collinari e solo oggi si può fare una prima stima dei danni e programmare gli interventi di ripristino. Nel frattempo chiederemo alla Regione Veneto lo Stato di Crisi”. Dall’amministrazione comunale di Schio arriva la comunicazione dell’inizio dei lavori di sistemazione del territorio, dove nonostante gli argini abbiano in buona parte tenuto all’impetuosità dell’acqua, sono stati registrati smottamenti e cedimenti, soprattutto nelle zone collinari.

“Il primo intervento è stato effettuato già da venerdì, sulla strada per la località Pinzerle, mettendo in sicurezza la nicchia di frana da ulteriori erosioni e realizzazione di un cordolo in asfalto – spiegano dal municipio – Tra sabato e domenica per diverse volte è stato necessario ricorrere al servizio di reperibilità comunale, in particolare per chiudere la strada comunale di collegamento tra la contrà Acquasaliente e contrà Laita, in conseguenza a uno smottamento. Un ulteriore intervento ha istituito un senso unico alternato sulla strada di collegamento di contrà Cogole con contrà Reghellini: la strada è stata successivamente chiusa a causa della progressiva erosione del corso d’acqua sottostante. Nessuna contrada risulta isolata grazie ad altre vie di collegamento che non risultano danneggiate.
E ancora, si è provveduto a rimuovere colate detritiche sulle strade e a ripristinare il deflusso su corsi d’acqua esondati a causa dell’occlusione dei tombotti e a mettere in sicurezza altre frane.
Verrà a breve chiesto alla Regione del Veneto il riconoscimento dello stato di crisi.
Nel frattempo, in modo particolare per le due frane che hanno reso necessaria la chiusura stradale saranno attivate le procedure di somma urgenza per la realizzazione immediata dei lavori di ripristino, per un costo stimato di 150mila euro”.

“La prontezza con cui sono state affrontate le emergenze ha scongiurato un repentino peggioramento dei danni – ha dichiarato il sindaco di Schio Valter Orsi – Soprattutto i lavori eseguiti negli ultimi anni all’interno del Piano di assetto Idrogeologico che guardano alla prevenzione, hanno evitato che anche in questa occasione, il territorio dovesse pagare un prezzo molto più alto. Alla fine di Novembre sono stati stanziati 400mmila euro che ci porteranno a ulteriori interventi volti a mitigare queste problematiche e altri 700mila euro sono stati chiesti al Ministero per intervenire ulteriormente sul fronte della prevenzione dissesti. Un lavoro complesso che ci vede in prima linea, consci che il nostro territorio collinare è in costante mutazione e merita una mole di interventi complessa”.

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