Un corso di educazione sportiva per genitori, per insegnare loro a stare composti a bordo campo e non insultare gli avversari. Ma anche per non pressare i loro ragazzi e per insegnare ai giovani protagonisti dello sport, il modo migliore per gestire le sconfitte.
“E’ il progetto per il 2020 – ha spiegato Aldo Munarini, assessore allo Sport nel Comune di Schio – Dopo aver messo in rete numerose associazioni e fatto crescere il mondo sportivo, abbiamo pensato di andare oltre e di pensare anche ai punti deboli rappresentati dall’antagonismo sportivo, a dare risposta a quei giovani che soffrono la competizione fino a ritirarsi”.
Secondo Munarini, la maggior parte dei giovani che si ritirano dalla pratica sportiva hanno intorno ai 16 anni. Vivono le pressioni della competizione, non riescono ad eccellere e spesso hanno genitori che non sono in grado di godere la gara e digerire la sconfitta come parte del gioco.
Insulti agli avversari da parte di mamma e papà, ragazzi fragili, nel bellissimo mondo dello sport non mancano i lati oscuri.
“Molti ragazzi abbandonano lo sport perché si sentono troppo ‘sotto pressione’ – ha sottolineato Munarini – Nell’ottica di un contesto di etica sportiva, abbiamo pensato a dei corsi di formazione per genitori, perché non creino troppe aspettative sui loro figli e li lascino vivere lo sport per quello che è”.
Sport, una parola strana che racchiude una formazione importante e ricchissima per i giovani, che include salute, allenamento, disciplina, gestione della vittoria e della sconfitta, appartenenza al gruppo, individualismo, rispetto, gerarchia, controllo del tempo. Tutto insieme.
“Lo sport è fondamentale per tutto questo – ha concluso Munarini – A Schio stiamo facendo un grande lavoro in questo settore. Oltre agli interventi strutturali, abbiamo messo in rete associaqzioni che non si conoscevano grazie al ‘Portale Schio Sport’. Tra poco faremo un’associazione per le associazioni, per un progetto di sport condiviso multidisciplinare”.
A.B.
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