Si è concluso il secondo stralcio dei lavori per la messa in sicurezza del torrente Gogna a Schio. 40mila euro sono stati spesi per sistemare e ricostruire 60 metri di sponda, dove è stato posato un  muro a scogliera regolare.

“Era fondamentale e urgente la manutenzione e ricostruzione delle sponde danneggiate dagli eventi del 2010, 2011 e 2012”, ha spiegato Silvio Parise, presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, incaricato dei lavori.

“Il torrente Gogna è oggi assolutamente efficiente ed in grado di far fronte ad eventuali precipitazioni che dovessero interessare l’Alto Vicentino – ha commentato Parise – Da tempo, attraverso gli avanzi di bilancio di una corretta amministrazione, il Consorzio sta eseguendo sul corso d’acqua in questione interventi di manutenzione e messa in sicurezza. Un primo stralcio di attività ha previsto la pulizia dei fondali, il consolidamento delle sponde e molte altre attività, mentre nei giorni scorsi si sono conclusi importanti interventi di sistemazione e ricostruzione delle sponde in via Lungogogna, mediante la posa in opera di muro a scogliera regolare”.

Nel caso del torrente Gogna, la pulizia delle sponde e dell’alveo è stata eseguita puntualmente ed in linea con le priorità che l’area del Consorzio aveva stabilito. Il tratto interessato dall’intervento, in via Lungogogna, misura circa 60 metri e ha comportato un costo di 39.220 euro. “Un’attività decisamente importante, dunque, quella attuata in un torrente fondamentale per garantire la sicurezza idraulica nel territorio di Schio. E si è trattato di un lavoro non lasciato al caso, ma frutto del monitoraggio costante del territorio eseguito dal personale del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, in stretta sinergia con gli enti locali e, non di rado, con i cittadini, che spesso non mancano di segnalare situazioni sulle quali occorre intervenire. Resta inteso – ha concluso Silvio Parise – che stiamo parlando di sicurezza idraulica, un ambito ben preciso dell’ingegneria, che richiede competenze tecniche che non si possono improvvisare ed una capacità di valutazione dei rischi frutto di un bagaglio di competenze ed esperienze che necessariamente si intrecciano”.

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