“80 caminetti accesi per grigliare la carne”. E’ questo l’impatto dell’inceneritore Cà Capretta di Schio sull’aria del territorio circostante secondo uno recente studio di Arpav, che ha analizzato dati per oltre un anno. Niente di che quindi e la testimonianza ufficiale che da lì non provengono rischi di inquinamento, soprattutto se si considera che gli scledensi sono oltre 40mila e l’impianto brucia rifiuti per l’intero bacino di Ava.

La conferma è arrivata da Ugo Pretto, tecnico incaricato di Arpav, che ha fornito i risultati di oltre un anno di analisi, con ben 65 test effettuati nelle diverse stagioni.

Diossina 10 volte inferiore ai parametri previsti e polveri sottili sotto controllo. E per testimoniare il buon funzionamento del termovalorizzatore di Schio e la ‘fortuna’ di averlo nel territorio, la conferma che nei comuni limitrofi dove manca un inceneritore, l’aria risulta essere molto più inquinata.

Dai dati, è inoltre emerso che Schio e le montagne non sono soggette ai fumi dell’impianto, in quanto i venti che soffiano con direzione sud-est spingono l’aria verso il basso.

In commissione la risposta a Marco Vantin, capogruppo consigliare del Movimento 5 Stelle, che aveva interpellato l’amministrazione comunale per conoscere l’impatto di Cà Capretta sul territorio.

Secondo Vantin, che non è stato soddisfatto dalle risposte di Ugo Pretto, sarebbe altri i parametri da valutare per misurare il livello di inquinamento.

Marco Tolettini, presidente della Commissione Sanità, ha però confermato che l’esito delle analisi può tranquillizzare i cittadini. “Ci sarà sempre bisogno dell’inceneritore – ha spiegato – anche quando tutti i Comuni raggiungeranno il parametro obbligatorio previsto per il 2020 del 74 per cento nella raccolta differenziata.

Da sempre i 5 Stelle spingono per la dismissione dei termovalorizzatori e sotto gli occhi di tutti c’è l’attuale diatriba tra i due leader di governo (Matteo Salvini e Luigi Di Maio) in merito a termovalorizzatori da posizionare in Campania, per risolvere drasticamente l’annoso problema dei rifiuti.

A Schio, l’unica incertezza rimane sulla possibile dismissione della linea 2 di Cà Capretta, che brucia 60 tonnellate di rifiuti al giorno ma necessita di un importante intervento di ammodernamento. C’è da valutare infatti se sistemare l’impianto o lasciare attive solo le linee 1 e 3, che bruciano in totale 160 tonnellate al giorno.

A.B.

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