“Auspico che il bando per l’esternalizzazione dei servizi del Pronto Soccorso venga vinto da Croce Rossa e Servos uniti e che il servizio non vada in mano a privati che arrivano da fuori. Ma soprattutto, spero che si comprenda che l’ospedale è di tutti e dobbiamo collaborare”.
E’ il pensiero di Valter Orsi, sindaco di Schio che ha commentato l’esternalizzazione di alcuni servizi di accompagnamento del Pronto Soccorso che si è resa necessaria allo scadere del contratto che vedeva l’appalto in concessione a Croce Rossa e Servos. Ora, con il nuovo bando, dopo i volontari vi possono accedere anche i privati, che quasi certamente si faranno pagare.
Ma è un servizio fondamentale, di quelli che la Ulss deve difendere con le unghie, per mantenersi ad un livello ‘alto’ e dimostrare alla Regione che la scelta dei sindaci di volere la Ulss 7 staccata da Vicenza era la decisione giusta.
La ‘privatizzazione’ di cui si parla da giorni riguarda i servizi di accompagnamento ‘caldo’ (con personale medico a bordo) e ‘freddo’ (senza personale medico).
Finora il servizio era concesso a Croce Rossa, il cui appalto però è scaduto. Ora la gara si riapre, ma al bando possono partecipare anche privati che arrivano da fuori territorio, questione che ha infastidito anche i sindacati, che da giorni sono sul piede di guerra per mantenere la sanità di proprietà pubblica.
“Ulss sta cercando di dare una risposta per non tagliare i servizi – ha continuato Orsi – Specifico comunque che non si tratta del servizio sanitario del Pronto Soccorso, ma del trasporto dei pazienti a ricevere cure o prestazioni oppure a fare analisi e trasferimenti”.
Servizi che Servos non può dare in quanto non possiede più i requisiti per partecipare al bando.
“Già da mesi avevo sollevato il problema e stanziato un contributo per dotare Servos di un’ambulanza. Ora auspico che Croce Rossa e Servos si uniscano e vincano il bando. Questo perché conosciamo direttamente le persone preparate e professionali che compongono i nuclei. Volontari con esperienze e qualifiche che rispondono ad un servizio che ora potrebbe diventare a pagamento ed appesantire i costi dell’azienda sanitaria”.
Orsi risponde a Pd di Schio, che lo aveva interpellato chiedendo che cosa avesse fatto per evitare lo scenario di incertezza che ha colpito di recente la Sanità locale.
“Ero intervenuto per cercare fondi per dotare Servos di un’ambulanza – ha spiegato Orsi – e con La Cordata, ancora da tempo, sono intervenuto per puntare i riflettori su alcuni problemi relativi al mondo della nostra Sanità. Mi chiedo dove sia il Pd piuttosto, visto che non ho mai sentito nessun consigliere regionale intervenire su questo tema, nonostante io li abbia ampiamente sollecitati. L’ospedale di Santorso non è un tema da campagna elettorale, mai come ultimamente è stato denigrato quando invece i suoi medici e infermieri si stanno prodigando garantendo risultati eccezionali e ultimamente ci sono state nomine importanti di nuovi primari. È ingiusto usare l’ospedale per farsi propaganda ed attaccare il sindaco di Schio, dovremmo trovarci uniti a fronteggiare eventuali problemi che riguardano la nostra Sanità. E’ cambiato il governo ma non le leggi. L’ospedale di Santorso deve essere difeso a tutti gli effetti, io chiedo collaborazione. Con la riforma della Sanità, ora l’azienda è molto più autonoma e i sindaci hanno meno potere al suo interno. Dobbiamo mettere insieme tutte le informazioni che abbiamo e collaborare per difendere il nostro ospedale. La Ulss 7 è sperimentale – ha concluso – e sta dimostrando di avere un grande valore, ma siamo in una fase di passaggio dove ci potranno essere evoluzioni che possono portare sia alla conferma della nostra Ulss sia all’accorpamento con Vicenza”.
A.B.
