“Un eventuale referendum per togliere al centro sociale Arcadia l’utilizzo della sede ad affitto agevolato non compete all’amministrazione comunale”.
Non per il momento quanto meno, visto che non c’è una raccolta firme sulla quale lavorare e non ci sono i presupposti burocratici per farlo. Lo ha spiegato Valter Orsi, sindaco di Schio, che interpellato sulla richiesta fatta dal comitato Prima Noi di indire un referendum con lo scopo di far ‘sloggiare’ Arcadia dalla sede di proprietà del comune, ha spiegato che per il momento la cosa non avrebbe senso.
La condanna che Prima Noi fa ai ragazzi del centro sociale, è di avere sottoscritto l’affitto in qualità di associazione che si occupa di Sociale, ma di esercitare invece propaganda politica. Alla base della netta contrapposizione, che vede schierati Prima Noi e Arcadia su posizioni diametralmente opposte, un’ideologia politica e sociale con scale di valori diverse. Valori, che hanno fatto spesso scattare la ‘scintilla’, che spesso è sfociata con le intenzioni, per nulla democratiche, di mettersi i bastoni tra le ruote.
“Arcadia è un nome a non esiste come associazione – ha spiegato Orsi – Il contratto di locazione è intestato a delle associazioni. Come amministrazione stiamo facendo approfondimenti, per verificare che le regole del contratto di locazione vengano rispettate a tutto tondo. Al momento è difficile formulare una proposta referendaria. Se Prima Noi si occupa della raccolta firme e della burocrazia prevista per far partire l’iter per il referendum, facciano pure. In ogni caso – ha concluso il primo cittadino – Quando si toccano questi argomenti bisogna affrontarli in modo completo, non si può essere vaghi”.
A.B.