Se il caso Scarpellini avesse fatto tremare il ‘suo’ Consorzio avrebbe gettato il cuore oltre l’ostacolo. E senza cascare dal pero. Quanto meno per rispetto dei suoi cittadini e di quelle 60 quote che fanno di Schio il maggior azionista del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino. Se ne guarda bene a entrare nel merito di quanto sta accadendo a Thiene al NeVi ma, se i sindaci del gemello consorzio thienese dovessero bussare alla sua porta in cerca di aiuto, ammesso che Giovanni Scarpellini si aggiudichi il bando, Valter Orsi già tende una mano: “sono pronto a mettere una buona parola ovviamente, ma quella decisiva spetterà al nuovo Direttore Comandante”.

Nessuna benevolenza da parte del sindaco di Schio, ma una precisa distinzione dei ruoli. Ancor di più dopo che, col fresco bando felino di qualche settimana fa, il ‘suo’ consorzio avrà quella figura da dirigente che già 12 mesi fa doveva trovare il consorzio di Thiene e che ancora non ha. Ma non solo. Il NeVi a fine anno si troverà non solo orfano di Scarpellini ma anche senza uno straccio di convenzione in mano con Schio. Potrà anche andare bene che da poche ore i sindaci consorziati del NeVi tentino di battersi il petto, dicendo che stanno lavorando per trovare sinergie con altri comandi di polizia locale, ma l’assurdo sarebbe se si trovassero a mendicare una collaborazione con chi non hanno difeso. Una vicenda, ed è giusto sottolinearlo, che riguarda sì questi sindaci del NordEst Vicentino ma anche dei loro abitanti. Parliamo di 190mila persone che abitano nei 29 Comuni, tra consorziati e convenzionati col NeVi, che dal 1° gennaio vedranno azzerata la collaborazione di intervento con le pattuglie dell’Alto Vicentino.

Sindaco Orsi, dopo quasi 10 anni, e se dovesse superare il bando, avrebbe il Comandante Scarpellini tutto per sé. Schio batte Thiene e davvero aprirete le porte al Consorzio thienese se chiedessero aiuto?
“Non è mai stata una gara e mai lo sarà, anzi. Ancora oggi a Schio siamo grati all’amministrazione comunale di Thiene che, a suo tempo, scelse di condividere con noi il Comandante Scarpellini- precisa il sindaco Valter Orsi- E’ chiaro quindi che, dal punto di vista della collaborazione, e non appena si insedierà il nuovo dirigente del nostro consorzio, sarò pronto a caldeggiare un aiuto al NeVi se arriverà una loro richiesta ufficiale-precisando inoltre il distinguo dei ruoli-Come sindaco di Schio non posso io decidere se accettare o meno un’istanza del genere, bensì, sarà il nuovo dirigente a dare il suo benestare in tal senso. Se mi sta chiedendo per chi sto facendo il tifo, le dico già che non parteggio per nessuno e auspico che nel bando pubblico per il nuovo Direttore Comandante del consorzio Avi vinca la premialità”.

Ci spiega cosa ha significato in questi anni avere al suo fianco un Comandante come Giovanni Scarpellini?
“Lo sta davvero chiedendo a me che, nove anni fa, mi imposi per averlo a Schio?-risponde col mezzo sorriso di chi rivendica una propria scelta e aggiunge-Per ogni sindaco avere un comandante di polizia locale, che sa svolgere il proprio lavoro e che fa ben lavorare il proprio comando, significa avere le spalle coperte. Aver portato Scarpellini a Schio è stato un plus per la mia città, premiato dalla formazione che Scarpellini ha saputo dare ai suoi agenti; tessendo una conoscenza capillare del nostro territorio e affrontando quelle criticità che spesso tengono sotto scacco cittadine anche più grandi della mia-continua-L’aver a Schio un Ufficiale come Scarpellini ha sdoganato la figura dei vigili che fanno multe o che si mettono a dirigere il traffico. Con lui sono cresciuti. Diventando ottimi agenti di polizia che si occupano di sicurezza, fanno attività investigativa e arresti, ma non solo. Si occupano di antidroga, antiterrorismo, vivendo grandi carichi di trepidazione,  di tensione e che si prendono anche delle revolverate. Scusate se è poco”.

Da 1 a 10, che voto darebbe al valore aggiunto che Scarpellini ha portato a Schio? “100” risponde di getto e ricorda di “quando diventai sindaco per la prima volta, nel 2014, il consorzio di polizia locale era travolto dalle ondate di scioperi per problemi interni. Col Comandante Scarpellini, e grazie anche al presidente Albino Mosele, siamo partiti da lì per arrivare ad avere il consorzio che è un fiore all’occhiello. Composto da agenti che lavorano in un ambiente carico di fiducia e dove hanno assorbito, facendolo proprio, lo spirito di squadra di Scarpellini- continua- Come si può non apprezzare il Comandante Scarpellini che, con abnegazione e altissimo senso del dovere, ha saputo costruire tutto questo?”.

Se la frittata ‘Scarpellini-NeVi’ fosse capitata a lei, che avrebbe fatto? “Probabilmente avrei fatto di tutto, e per tempo, per non trovarmi difronte ad una vicenda così delicata e importante. Ribadisco che Schio ha il 60% di quote nel Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino e le avrei fatte valere tutte per trattenere una figura così preziosa per il nostro territorio. Ma credo che, per una figura come il Comandante Scarpellini, non sarebbe necessario. Ci sono situazioni dove, oltre ai vari pesi che ciascuna amministrazione comunale ha all’interno del nostro consorzio, prevale il buon senso e si lavora uniti. Come del resto siamo abituati a fare-continua capendo l’antifona della domanda-Non facendo parte del consorzio NeVi non posso giudicare cosa sia successo ma, dal comunicato fatto dopo l’incontro dei sindaci consorziati con Thiene, leggo una comunità di intenti a trovare una soluzione. E questo è una buona cosa. Auguro che possano ricucire questo strappo. Anche per evitare l’ipotesi valanga con agenti del NeVi che, senza la loro figura apicale, lascino il consorzio svuotandolo di preziosi elementi”.

Da Schio quindi, e da politico di lungo corso qual è, Orsi se ne guarda bene ad entrare nel merito della vicenda, dandosi una pacca sulla spalla per avere avuto anni addietro la vista lunga con  Scarpellini che, per titoli e curriculum, potrebbe vincere il concorso indetto a Schio con un bando già pubblicato da giorni. A Thiene e dintorni, invece, è palpabile il risentimento  della gente perché lo perderà. Sentimento che in chi li amministra sembra non abbia attecchito o, quanto meno, non si sia radicato in maniera così forte come quando battagliavano, o cercavano di mantenersi, la propria ‘cadrega’.

Paola Viero

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