Quanto è difficile aiutare il prossimo in difficoltà e a volte, i paletti li trovi in chi dovrebbe sostenerti, che dovrebbe per primo realizzare certi progetti.
Il dover ritardare di qualche mese l’inaugurazione di ‘Casa Insieme” di certo non lo rende felice, ma Giuseppe Pegoraro pilone portante della struttura costruita a Thiene, che diverrà il cuore pulsante della solidarietà e del volontariato dell’alto vicentino, non demorde.
A mettersi di traverso al programma di tagliare il nastro nel mese di ottobre, un parere dei beni ambientali, dopo di ché, la struttura realizzata con un investimento di quasi 3 milioni di euro della Fondazione Pegoraro-Romanatti potrà aprire i battenti.
Giuseppe Pegoraro un uomo solo che, senza alcun sostegno pubblico , ha affrontato non pochi ostacoli per mettere in cantiere il progetto, partendo sin da subito quasi azzoppato dalla difficoltà di trovare il luogo dove gettarne le fondamenta, bussando ovunque per chiedere una mano ed ottenere come risposta ‘pagando si può’.
Sono passati 4 anni da quando abbozzò l’idea: “Per combattere la sofferenza, la solitudine, il disagio – spiega Pegoraro mentre di stanza in stanza, piano su piano ci mostra la struttura– Qua ascolteremo le persone, questa sarà la nostra missione, offrendo una vera e propria casa alle tante associazioni e gruppi di volontariato del territorio”.
Un immobile dalle ampie vetrate che porterà una boccata di aria nuova e fresca, a tante realtà: dalla famiglia col disabile, ai genitori che assieme ai propri figli svolgono delle attività, dalla persona anziana fin troppo sola a casa che troverà interazione col giovane che cerca lavoro, che a ‘Casa Insieme’ avrà la possibilità di interfacciarsi con vari professionisti, dal giardiniere all’avvocato, dall’elettricista al commercialista.
Le difficoltà, dall’inizio ad oggi
Giunto quasi al termine dell’opera, che è costata quasi 3 milioni di euro Pegoraro potrebbe concedersi di un attimo di pausa, voltarsi al passato e dire ‘ce l’ho fatta’.
Ma un passato carico di difficoltà non è sempre piacevole da ricordare.
Dopo l’abbozzo di idea nel giugno del 2013, Giuseppe Pegoraro avvia delle di trattative con varie amministrazioni comunali, tra Zanè e Thiene per trovare il terreno.
Abortita quasi sin da subito l’idea di costruire a Zanè, per il prezzo esoso chiesto dall’amministrazione, si rivolge a quella di Thiene mettendo al centro del tavolo una vecchia casa in via Braghettone. Un immobile che nemmeno un’asta era riuscita a depennare dal patrimonio in disuso del Comune e che alla fine nell’aprile del 2015 è stato pagato, arrotondando per eccesso, col pezzo di terreno attiguo.
Costi di partenza, tra prezzo di acquisto, imposte e un ulteriore esborso per spianare la strada di collegamento alla struttura che, giocoforza, hanno assottigliato la liquidità della Fondazione portando la sospensione dei lavori nel gennaio del 2016, a soli sei mesi dall’inizio del cantiere. Mezzi d’opera ed operai fermi fino all’agosto di quest’anno quando la banca concede alla Fondazione un mutuo di 350 mila euro, che fanno ripartire speditamente i lavori.
La storia della Fondazione ‘Pegoraro-Romanatti’
Il 4 aprile del 2008 è il giorno che ha marcato il destino di Giuseppe Pegoraro. Una data per lui importante, giorno della morte di Pierina Pegoraro cugina del papà di Giuseppe, che lo nomina esecutore testamentario, esprimendo la volontà che tutto il suo patrimonio venga utilizzato per il territorio. Nasce la Fondazione Pegoraro-Romanatti, includendo anche il cognome del marito di Pierina, che si sorreggerà sullo spirito e sull’esempio di altruismo che la ‘zia’ di Giuseppe Pegoraro ha dimostrato fino all’ultimo dei suoi giorni.
Dal 2008 al 2013 la Fondazione ha aiutato tante associazioni di volontariato dell’alto vicentino, soprattutto sostenendo i disabili, dando contribuiti ricavati dagli affitti riscossi dagli appartamenti e negozi di proprietà. Nel comune di Zanè, ‘patria’ dei Pegoraro, col sostegno della Fondazione nel 2014 hanno visto la luce due importanti realtà sociali: la casa per gli anziani e l’asilo nido.
Un flusso economico, ma vitale, che le associazioni hanno visto venire meno nel 2014, quando la crisi economica colpisce indirettamente la Fondazione: gli inquilini hanno difficoltà a pagare l’affitto. Nei registri contabili mancano le entrare, ma non le uscite: Imu, spese condominiali, affossano definitivamente la disponibilità di Pegoraro nel continuare la sua opera di solidarietà nel territorio, che prende la decisione di vendere tutto il patrimonio immobiliare e destinare il ricavato ad un’opera immensa, che prenderà il nome di ‘Casa Insieme’ a Thiene.
Paola Viero