In Veneto si potranno realizzare malghe, rifugi e bivacchi alpini anche sopra i 1.600 metri, e stanze panoramiche realizzate in legno o altri materiali ecosostenibili con un elevato rapporto tra superficie finestrata e quella del pavimento. Lo prevede una delibera di giunta, trasmessa al Consiglio regionale per il proseguimento dell’iter con la discussione di un progetto di legge che modifica l’articolo sulle ‘strutture ricettive in ambienti naturali’ della norma su ‘sviluppo e sostenibilità del territorio’.

“Con questa proposta di modifica normativa insistiamo nel favorire l’innovazione dell’offerta turistica in forma ecosostenibile e comunque di basso impatto, così da permetterle di intercettare la crescente domanda di turismo emozionale, ossia di quello specifico segmento del turismo che si va sempre più affermando in tutto il mondo e che risponde all’esigenza dei turisti di vivere emozioni intense e durature in un più genuino rapporto con la natura”, afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. In concreto il progetto di legge supera il limite di 1.600 metri di altitudine per le strutture ricettive in ambienti naturali al momento previsto dalla normativa urbanistica regionale, e introduce una nuova tipologia di struttura ricettiva, ovvero le stanze panoramiche, che consentono ai turisti ospitati di osservare in modo ampio il paesaggio circostante e il movimento degli astri nel cielo, con una più diretta immersione negli ambienti naturali.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia