Lorenza Gambardi guarda il pavimento di marmo del ‘suo’ condominio con commozione e piena di orgoglio dice “guardi che pulito, è tutto olio di gomito e niente mocio, ma spazzettone e straccio, perché altrimenti non sarebbe lavato bene”.

Da 50 anni è orgogliosa portinaia del condominio ‘Gamma’ a Thiene. Una peperina, che ha messo ‘in riga’ generazioni di famiglie e bambini, che nel tempo hanno rispettato le richieste i questa donnina, piccola e mingherlina, tanto attenta a ditate e decoro.

Lorenza, lei a breve finisce la sua mansione. E’ emozionata? O triste?

Sono molto emozionata perché ho trascorso qui praticamente tutta la mia vita e anche quando smetterò la mia mansione rimarrò a vivere in un appartamento all’interno del condominio. Certo che da una parte sono anche triste, come immagino succeda a tutte le persone che per una vita svolgono un lavoro e poi smettono. Ma è la vita.

Sta per festeggiare i 50 anni, sempre nello stesso posto. Quando la fatidica scadenza?

A Natale di quest’anno. E ci tengo a ringraziare pubblicamente i condomini del condominio Gamma, dove sono stata davvero bene. Certo, a volte è capitato qualche screzio, non si può piacere a tutti e a me non piacciono tutti, ma c’è sempre stato un grande rispetto e le persone che hanno abitato o abitano qui hanno sempre avuto una grande educazione e rispetto per il mio lavoro.

Oggi non esiste più la figura del portinaio o della portinaia. Come mai?

E’ soprattutto una questione economica. E’ chiaro che avere una persona dedicata alla mansione in modo ‘fisso’ sarebbe più semplice che prendere qualcuno a ore o arrangiarsi tra condomini. Un tempo era una spesa che non dava disturbo, ora i tempi sono cambiati e forse non ci sono più nemmeno le attenzioni che c’erano un tempo.

Come sono cambiati i condomini da 50 anni a oggi?

Fino a un po’ di tempo fa erano tutte famiglie rigorosamente italiane ed erano proprietari degli appartamenti. Quando poi i genitori hanno lasciato gli appartamenti ai figli, che magari avevano già un’altra casa, hanno cominciato ad affittare a giovani coppie e a stranieri. Oggi in condomini come questo ci sono soprattutto affittuari e stranieri e magari è anche per questo motivo che si fa maggiore attenzione alle spese per la portineria.

Dica la verità, gli stranieri sono veramente i più problematici?

Sinceramente noi qui abbiamo persone di colore e condomini del Nord Africa. Sono educatissimi, rispettano il regolamento, non mi è mai venuto in mente di lamentarmi. Ci sono alcuni inquilini maleducati, ma li potrei indicare individualmente, non per categoria. Diciamo che quando sono maleducati i genitori poi sono maleducati anche i figli.

E lei cosa fa davanti ai maleducati? E in che senso sono maleducati?

Ad esempio aprono la porta in vetro lasciando ditate e manate, o lasciano i rifiuti in modo scomposto. Ma venga qui (mi accompagna nell’androne) e guardi. Le sembra in disordine?

Mi sembra uno specchio…

I miei condomini sono bravissimi. Se hanno le scarpe sporche salgono per lo scivolo. Guardi che spettacolo di marmo (le vengono gli occhi lucidi). Guardi che vetro trasparente. Sono orgogliosissima.

Lei ama davvero il suo lavoro e le sue persone…

Sì e loro amano me. Pensi che ogni Natale faccio un bellissimo Presepio.

Che cosa c’è di bello nel fare la portinaia?

Vedere tantissime persone, di vari ceti sociali, di diverse razze. Avere modo di parlare con tutti. E’ un lavoro che ti permette di conoscere le persone e allo stesso tempo però è necessaria totale discrezione. Conosco vita. Morte e miracoli di tantissime famiglie, so valutare gli umori dagli sguardi. Al mattino sono la prima persona estranea che tutti i miei condomini vedono. E sono a loro disposizione: c’è la chiacchierona, quello che sta male, il permaloso, la stravagante.

E li vede vivere veramente…

Ho visto bambini nascere, crescere, sposarsi e diventare genitori. Ho visto persone ammalarsi e morire. Per ogni nascita o morte ho visto la gioia e la sofferenza dei familiari. Se non li vedo mi preoccupo e li aspetto e quando li vedo mi metto serena. Non sono solo loro attenti a me e a come sto, anche io mi accerto che stiano bene.

Avrà vissuto anche episodi particolari, magari visto violenza.

Certo che sì. In 50 anni qui è successo di tutto. Io sono anche stata minacciata con un coltello. Bisogna rendersi conto che, alla fine, la portinaia è il riferimento di tutto il condominio. Qui ci sono 30 appartamenti, con altrettante famiglie. Si immagini che cosa ho visto e quante ne ho sentite… Cose belle, brutte, sfoghi, ho visto fughe e ritorni. La bomba del 1979 è stata fatta qui…

Davvero? Ci racconti.

In uno degli appartamenti vivevano 7 ragazzi e in mansarda avevano stampanti, macchinari vari. Vede… la portinaia ha occhi ovunque, vede tutto. Ho visto uno dei ragazzi uscire con una pentola a pressione in mano e gli ho detto ‘dove vai col brodo?’ Mi ha risposto che andava a cena con alcuni amici. Alle 18 la bomba è scoppiata, lui è morto. Se fosse scoppiata qui sarebbe stata una strage.

E la sua vita?

Io vivo qui, con la mia routine quotidiana, sempre presente. E poi vado a ballare.

di Redazione Altovicentinonline

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