A Thiene l’economia cresce, e la cittadina dei Colleoni si piazza al quarto posto a livello provinciale. Per questo è ora di tornare ad investire, per far crescere una cittadina che negli ultimi anni si era ‘spaccata in quattro’ solo per fronteggiare la crisi, sacrificando quegli investimenti che ora si sentono necessari.
La crisi però sembra non aver ‘turbato’ più di tanto il tessuto sociale, dove i nuovi residenti, presumibilmente appartenenti al ceto così detto ‘medio alto’, hanno compensato le carenze dei thienesi che, per la crisi lavorativa o bancaria, non sono riusciti a mantenere il loro standard economico.
“E’ tempo di ricominciare ad investire – ha commentato Alberto Samperi in consiglio comunale – perché i conti del comune ce lo permettono”.
Da Thiene di media ora c’è un’azienda ogni 8 abitanti e la crescita del numero degli addetti si assesta al 6%.
“Thiene si può definire una città d’impresa – ha rincarato Samperi – e nel comune si registrano attività di tutti i tipi, che danno risposte a diverse tipologie produttive. La crescita delle aziende locali è del 2%, mentre negli altri comuni non arriva nemmeno all’1%”. Ma Thiene è anche una città in grado di garantire servizi, come era stato testimoniato da un’indagine i cui dati erano emersi lo scorso anno da un’indagine portata avanti da uno studio di categoria.
A dimostrazione che Thiene si butta ne futuro con la voglia di crescere, l’intenzione di assumere e potenziare gli uffici destinati alla ripresa. “Il debito che abbiamo in corso ora è sostenibile – ha continuato Samperi – Si possono accendere mutui perché i costi sono diminuiti ed è tempo di fare investimenti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere di maggioranza Domenico Simonato, che ha detto: “A Thiene il reddito è costante anche se la popolazione è calata. L’indice di indebitamento è del 2,9 ma il bilancio consente di arrivare al 9”.
Scneck: ‘L’opposizione sarà con voi se ricominceremo a pensare in grande per Thiene’
Convinto che il comune debba tornare ad investire anche Attilio Schneck, consigliere della Lega Nord ed ex primo cittadino: “Investite anche a costo di fare debiti. Io sono completamente dalla vostra parte e appoggerò le vostre scelte. I soldi ci sono, spendiamoli”.
Il sindaco: ‘ La burocrazia ci stronca. Tempi troppo lunghi per le opere’
Convinto della necessità di ricominciare a pensare in grande, anche il sindaco Giovanni Casarotto, amareggiato soltanto per i tempi lunghi della burocrazia: “A volte mi scoraggio per i tempi lunghissimi delle gare d’appalto. Solo per l’affidamento degli incarichi di progettazione servono 11 mesi dalla Provincia e poi ci sono una serie di tempi che seguono. Sperano poi che non ci siano ricorsi, che le aziende funzionino e via così. Speriamo che il nuovo governo metta mano al codice degli appalti riducendo drasticamente i tempi della burocrazia. Da quando ho in mano il finanziamento – ha concluso il primo cittadino – riesco a far partire i lavori dopo 2 anni e mezzo. E’ assurdo, ma sembra che in Italia siamo tutti dei ladri e vengono messi dei paletti assurdi proprio per arginare il rischio di ruberie”.
A.B.