Non si placa il terremoto politico dopo le dichiarazioni di un consigliere comunale di Thiene che ha speso parole di solidarietà verso a Mohammad Hannoun, presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia e ritenuto dalla Procura di Genova non solo un finanziatore di Hamas, ma anche una figura di vertice di una presunta cellula terroristica. Dopo l’intervento del sindaco Michelusi, che avrebbe già informato il prefetto di Vicenza, dal centrodestra continuano ad arrivare prese di posizione critiche su una vicenda giudicata particolarmente grave. Ma anche dal mondo della scuola: “che esempio può dare ai suoi alunni? Che è normale mandare a quel paese le forze dell’ordine?”.

“Effettuare una operazione antiterrorismo non è una forma di repressione politica da parte delle forze dell’ordine, ma una azione lecita, necessaria e ovviamente doverosa. Sembra quasi banale dover ribadire un concetto così evidente a chi abbia il senso della legalità e conoscenza delle regole democratiche, ma a leggere il post pubblicato sui social da Alaeddine Kaabouri, consigliere di maggioranza del Comune di Thiene, con delega alle politiche giovanili, è tanto allarmante quanto necessario doverlo ripetere, per di più a un cittadino che riveste un ruolo istituzionale. Avere la fortuna e l’onore di vivere in un Paese qual è l’Italia, dove la libertà di espressione è garantita, non può essere interpretato come un via libera nell’esprimere solidarietà a Mohammad Hannoun, arrestato con l’accusa di aver finanziato l’organizzazione terroristica Hamas con 7 milioni di euro, attraverso organizzazioni spacciate per benefiche, ma che nella realtà dei fatti operavano per reperire fondi da far arrivare ai terroristi” afferma l’onorevole di Fratelli d’Italia, Maria Cristina Caretta, che evoca una presa di posizione da chi siede con Kaabouri  tra i banchi della maggioranza: “confido nel fatto che i suoi colleghi sapranno prontamente spiegargli la differenza tra avere la legittima aspirazione che in Palestina si possa vivere in pace e solidarizzare con chi è accusato di essere un pericoloso sodale di Hamas. Qualora la differenza, a seguito della spiegazione da parte dei suoi colleghi, ancora non fosse chiara al signor Kaabouri, confido che i colleghi della parte politica di cui fa parte ne possano trarre le doverose quanto logiche conclusioni”.
Dalla minoranza, dopo Scanavin e Mojentale, anche Andrea Busin condanna le dichiarazioni di Kaabouri in difesa di Hannoun, che afferma: “sono estremamente gravi e inaccettabili. Ancora più grave è l’accusa rivolta alle forze dell’ordine, definite come protagoniste di un’operazione repressiva condotta sotto la ‘regia’ del governo Meloni. È doveroso ribadire con forza che Polizia e Guardia di Finanza non rispondono a logiche politiche contingenti, ma operano nell’esclusivo interesse della salvaguardia della libertà, della sicurezza dei cittadini e della difesa della nostra Nazione. Mettere in dubbio la loro autonomia e il loro operato significa delegittimare istituzioni fondamentali dello Stato. Le operazioni di questo tipo non nascono da improvvisazioni, ma sono il risultato di indagini complesse e pianificate nel tempo, volte a prevenire e contrastare fenomeni che, se sottovalutati, potrebbero aggravarsi con conseguenze molto serie. Difendere pubblicamente soggetti coinvolti in simili contesti, senza conoscere gli atti e gli elementi alla base dell’indagine, è un atto di grande irresponsabilità-aggiunge il consigliere comunale Busin-Ancora più preoccupante è il fatto che tali dichiarazioni mettano in difficoltà il sindaco, l’amministrazione comunale di Thiene e l’intero consiglio comunale, maggioranza e minoranza comprese. Si tratta di prese di posizione personali, dettate dall’impulso e da un’impostazione ideologica che nulla ha a che vedere con la pace e il dialogo, ma che rischia invece di alimentare tensioni sociali e divisioni nella nostra comunità. In momenti così delicati è necessario senso delle istituzioni, equilibrio e rispetto per chi ogni giorno lavora per garantire la sicurezza di tutti. Su questi temi non possono esserci ambiguità né leggerezze”.
Il ruolo di insegnante e lo sdegno dal mondo della scuola
Pur con il sindaco di Thiene, Giampi Michelusi, che vuole dei chiarimenti da Kaabouri, mancano le reazioni dei suoi colleghi di maggioranza. Una vicenda, visto il ruolo di insegnante del consigliere comunale, che ha suscitato lo sdegno di chi come lui dedica la vita tra i banchi di scuola, in mezzo ai giovani: ” la cosa più triste, nel caso del consigliere del comune di Thiene, è che il suddetto personaggio sia un insegnante.  Che esempio può dare ai suoi alunni? Che è normale mandare a quel paese le forze dell’ordine? -scrive G.F. alla nostra redazione- È questa l ‘educazione civica che trasmette?  Mi dispiace caro consigliere ma l’ abito fa il monaco. Non possiamo trasmettere valori se siamo i primi a sputare nel piatto in cui mangiamo.  Cosa sarebbe successo se un insegnante avesse postato una svastica? Sicuramente ci sarebbero state, e giustamente, delle ripercussioni lavorative. Qui stiamo parlando di chi si vanta di sbeffeggiare le forze dell’ordine e poi magari finge in cattedra un atteggiamento civile nei confronti dello stato. Non possiamo trasmettere ciò che non viviamo”
di Redazione AltovicentinOnline
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia