La questione dei Pfas divide il consiglio comunale di Thiene. A far scattare la miccia la mozione presentata dalla maggioranza volta a sostenere una legge che ne metta al bando la produzione. La minoranza si astiene. E la tensione si vede tutta. “Problemi su Thiene li conoscevate da maggio scorso – sbotta Scanavin per FdI – e non avete informato né i cittadini né la commissione. E adesso venite con questa mozione?”. Gecchelin, consigliere di maggioranza, dribbla: “noi la votiamo”. Ma il botta e riposta è continuato anche a seduta conclusa.
Mozione non passa, il botta e risposta
Tutti e sei i consiglieri di minoranza si astengono. E seppur gli auguri di Natale abbiano chiuso la seduta del parlamentino thienese, gli animi non si sono affatto placati. Già il giorno dopo, la maggioranza torna sull’argomento: “ieri sera nel corso del consiglio comunale di Thiene è stata presentata una mozione per sostenere una legge che metta al bando la produzione dei Pfas. Proprio nel giorno in cui sono state pubblicate le motivazioni che hanno portato alla condanna degli 11 imputati nel processo Miteni, clamorosamente la mozione non è stata votata dai gruppi consiliari di minoranza Fratelli d’Italia, Benetti Sindaco e Lega Veneta che hanno preferito astenersi senza alcuna motivazione-dichiara consigliere comunale Carlo Gecchelin- Mozione simile era già stata votata all’unanimità da numerosi consigli comunali veronesi e vicentini: Bassano, Schio, Vicenza per citarne alcuni. Da ultimo anche dalla Provincia di Vicenza andando oltre quelle che potrebbero essere logiche di partito, ma guardando solo al benessere e alla salute dei cittadini. Risulta anche una decisione piuttosto incoerente da parte del gruppo di minoranza di Fratelli d’Italia che nel contempo, con grande enfasi, ha presentato ben due interrogazioni definendo la questione dei Pfas ‘tema di rilevante gravità per tutti noi’. Riteniamo quindi che questo atteggiamento sia incomprensibile e vada contro il dovere istituzionale alla tutela della salute dei cittadini”.
Dichiarazioni alle quali la consigliera comunale Scanavin replica: “trovo alquanto surreale basare il proprio operato, definendosi paladini della salute dei cittadini di Thiene, su una mozione già presentata in altri consigli comunali, con la pretesa di cambiare dinamiche politiche e commerciali nazionali o regionali. Il gruppo di maggioranza omette di dire, probabilmente per comodo, che invece il comune di Thiene si è dovuto occupare dei problemi relativi ai pfas solo dopo nostre sollecitazioni, ed interrogazioni, solo dopo avere evidenziato sulla stampa che la cava inquinata delle Vianelle giaceva anche sul territorio thienese. Tacciono invece sul fatto che sapevano da tempo. Almeno dal 20 maggio: prova ne è il carteggio di Arpav al sindaco Michelusi- aggiunge- E poco o quasi nulla hanno fatto. Nessuna commissione consigliare, nessun avviso alla comunità sul rischio ambientale a cui siamo sottoposti, nessun tavolo tecnico per trovare strategie e possibili interventi. Come ben spiegato in consiglio, la nostra decisione di astenersi è stata presa, proprio in funzione al comportamento irresponsabile che il comune di Thiene ha dimostrato verso la problematica. Bisogna smetterla di volare alto con la pretesa di rivolgersi al legislatore o addirittura alla Meloni, ma è invece necessario rimboccarsi le maniche ed agire per il bene del nostro territorio, affrontando la criticità con proposte di bonifica serie”.
L’ex discarica ‘Quattro Strade’ sotto controllo
Nel corso del dibattito è stata data la parola anche al dirigente comunale Raffaele Rampazzo che ha precisato che sull’ex discarica comunale ‘Quattro Strade’ la bonifica è relativa ad altri tipi di parametri, come i solfati che a tempo debito avevano fatto scattare i campanelli d’allarme. Ma non solo. Aggiunge, inoltre, che i nuovi monitoraggi, stringenti e richiesti da Arpav, prendono in considerazione anche l’eventuale presenza di Pfba. Esclude comunque la contaminazione da Pfas, ma resta attenzionata. Anche alla luce dei tempi stringenti imposti dalla Provincia, sei mesi anziché i due anni chiesti da Ava e dal Comune di Thiene. Con questa tempistica dovrà essere fatto tutto: bonifica e chiusura del sito. Per il costo di 2 milioni di euro, ai quali il Comune di Thiene parteciperà al “20 o 30%” come ha precisato l’assessore Zavagnin. In questi giorni, in effetti, lungo via Ca’ Orecchiona si può notare la ditta specializzata che sta procedendo all’ampliamento della rete di monitoraggio, con due nuovi pozzi piezometri, come chiesto da Arpav.
P.V.
Thiene. Ex discarica ‘Quattro strade’: Arpav vuole monitoraggi serrati
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