La dottoressa Francesca Russo, responsabile della Direzione Prevenzione della Regione del Veneto, torna sulla querelle che vede antagonisti da un lato il virologo Andrea Crisanti e dall’altro il governatore del Veneto Luca Zaia, con lei stessa titolare dello studio sulla covid-19. Lo fa con il consueto stile pacato e autorevole, prendendo le distanze da una bagarre che grazie al libro di Bruno Vespa è tornata in ribalta grazie ai media nazionali, e rivendica come “nel mondo scientifico è prassi, e non lesa maestà, svolgere e inviare osservazioni e commenti a ricerche e studi pubblicati”.

Lo scontro tra Crisanti e Zaia era arrivato come un fulmine a ciel sereno a maggio, quando improvvisamente, tutti i meriti del ‘Piano Veneto’, originariamente attribuiti al titolare del dipartimento di microbiologia dell’Università di Padova, sono stati attribuiti dal governatore del veneto alla dottoressa Francesca Russo.

Un gesto eclatante, visto che nei quotidiani incontri per punto stampa, di punto in bianco era sparito Crisanti e al suo punto aveva cominciato ad intervenire Francesca Russo.

E ora, che il ‘Metodo veneto’ è in sospeso, da L’Espresso arriva la notizia che Crisanti dirà ‘addio’ a Padova per trasferirsi allo Spallanzani di Roma, a gran richiesta dei rappresentanti istituzionali del Pd, che già lo avevano individuato come senatore nel collegio di Verona.

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