C‘era anche la mamma di Giulia, una bambina veneta sottratta alla mamma e data in carico ad una comunità, al parco del Donatore di Thiene dove circa settanta persone hanno presenziato per 2 ore alla manifestazione ‘Giù le mani dai bambini’, organizzata per sensibilizzare sul ‘Caso Bibbiano’ e la gestione di bambini sottratti alle famiglie e affidati ai servizi sociali.

Parla decisa, con lo sguardo fiero e dice cose che fanno capire che farà di tutto per riavere in casa la sua bambina di 11 anni, ora affidata ad una comunità, ma la sua voce trema e la bocca ogni tanto tradisce una smorfia di dolore.

A prendersi cura di lei oggi a Thiene le organizzatrici della manifestazione Manola Sambo, Ginetta Ballan e Susanna Carollo. E’ stata Susy a volere la manifestazione e subito ha ricevuto l’appoggio di Crisalide Onlus, un’associazione che si occupa della tutela dei diritti delle persone, dei minori, degli anziani e dei disabili.

“Lavoriamo per le famiglie che hanno bisogno di aiuto – ha spiegato Ginetta Ballan – Dietro queste famiglie ci sono sempre bambini in difficoltà. I fatti di Bibbiano hanno dimostrato il comportamento colpevole dei servizi sociali, che hanno approfittato di famiglie deboli. Hanno creato un mercato sulla pelle di gente debole. Anche io ho avuto un problema con mia mamma, ma mi sono salvata perché ho un carattere tosto e non mollo. La politica ci preoccupa, abbiamo paura che venga insabbiato tutto”. “Bibbiano mi ha fatta stare malissimo – ha detto Susy Carollo – Voglio fare la mia parte, sono una mamma ed è una cosa che sento nel profondo del cuore”.

“E’ doveroso fare chiarezza – ha commentato S.M., libera professionista presente alla manifestazione – in Italia subiamo questa mania di fare business sulla pelle di persone deboli. Dobbiamo ribellarci”.

Il caso di Giulia

Giulia è una bambina veneta, figlia di veneti, nata in un comune del Veneto. Aveva 6 anni quando il suo piccolo mondo, fatto di mamma e amichette di scuola, le è crollato addosso. “Ho denunciato il mio ex per lesioni in famiglia – ha dichiarato la mamma di Giulia – Ci ha lasciate da sole senza acqua né gas. Io sono un’operaia e mi sono dovuta rivolgere ai servizi sociali”. E’ l’inizio di un’odissea che oggi, a distanza di 5 anni, dura ancora, con Giulia che è affidata ad una comunità.

“Abbiamo fatto test e analisi e tutto dimostra che io non ho comportamenti di simbiosi né di alienazione parentale con mia figlia – ha spiegato la mamma della bambina – Si sono accaniti contro di me e mi hanno sottoposta ad analisi psicologiche, ma era il padre di mia figlia quello che aveva bisogno di essere analizzato e curato. La piccola, ogni volta che stava con il padre, dimostrava ansia. Hanno imposto che si frequentassero, spingendola addirittura con la forza verso il padre quando lei voleva andarsene – ha continuato la mamma – L’hanno isolata da tutti e da maggio di quest’anno è affidata ad una comunità. Il padre la può vedere quando vuole e io solo un’ora la settimana. Lui ha ammesso lesioni su di me, ma non sono state prese in considerazione. Sono una semplice operaia, ma sono diventata esperta di legge per difendere e riprendermi la mia bambina. Ho chiesto aiuto al garante del minore e del reato, ho parlato con senatori. Qualcuno lo sento regolarmente e mi ha anche promesso di mandare la Commissione della Regione Veneto ad indagare. Sono stata malissimo – ha concluso la mamma di Giulia – ma risulto sanissima ai test e con gli psicologi. Io continuerò la mia battaglia, ma ci sono tantissimi bambini che non hanno l’aiuto di nessuno. Mi è stato riferito che il caso Bibbiano non è isolato ed è più vicino di quanto pensiamo”.

Per rivolgersi all’associazione Crisalide contattare il numero telefonico 328 2331490 o la pagina facebook Crisalide Onlus Organizzazione per la Cooperazione Internazionale.

A.B.

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