Rozzampia, quartiere di Thiene e crocevia di speranze e incognite, che nel corso dell’ultima assemblea ha fatto scaldare gli animi quando è entrato in gioco il futuro dei bambini. Con la loro scuola elementare che deve fare i conti con la sfida della denatalità e con un’area pubblica attrezzata che non decolla, nonostante la petizione presentata in Comune due anni fa. Preoccupazioni alle quali i genitori hanno cercato risposte dalla giunta comunale, “in un dibattito costruttivo e risposte positive” sottolinea il comitato di quartiere, “con risposte sconcertanti del sindaco” rimarcano alcuni consiglieri comunali di minoranza.
La scuola elementare di Rozzampia scalda gli animi. Simbolo e cuore pulsante di una comunità, non si tocca per i genitori. Con 71 alunni, e con 11 iscritti che a settembre andranno in prima, una crisi demografica che sul panorama nazionale falcia cattedre, i genitori vogliono sapere se la scuola ’S.G. Bosco’ potrà continua a reggere o se invece avranno a che fare con scelte che penalizzeranno i propri figli. “Il sindaco ha risposto che ci tiene alla scuola di Rozzampia e durante l’assemblea ha dato risposte positive: ha accettato tutte le richieste per i punti principali- commenta Piero Salbego, presidente del comitato di quartiere- Sulla scuola confermando l’investimento complessivo di 350mila euro, di cui circa 232mila destinati al miglioramento sismico dell’edificio, intervento che si prevede di realizzare in tempi brevi, con l’obiettivo di garantire maggior sicurezza e funzionalità. Ha ribadito inoltre l’intenzione di realizzare anche un locale mensa e una ‘palestrina’. Rimane l’incertezza legata al futuro numero di bambini”.
“Ma il sindaco ha detto ben altro-puntualizza il consigliere di minoranza Manuel Benetti– quando è stata sollevata la questione della chiusura delle scuole di periferia. Ha detto che in centro abbiamo molti extra comunitari e che loro non possono portare in figli in giro perché non hanno l’auto. Che risposta è questa di un sindaco? Invece di perdersi in discorsi simili dovrebbe mettersi all’opera per trovare il modo di rendere queste scuole di quartiere un plus per Thiene-aggiunge-Anche il suo vice Savio, che in quella scuola ci lavora da 35 anni, se ne è uscita che se si chiude una scuola si sposta i ragazzi in un’altra: perché la colpa è sempre della denatalità. Ma se mettessero in campo servizi ad hoc, mirati sugli alunni, forse più che volentieri qualche genitore iscriverebbe il proprio figlio anche se non è di Rozzampia, invertendo la rotta”.
“Imbarazzante l’intervento del primo cittadino che non è riuscito a dare risposte certe alle tante domande della comunità. Chiosa con un “ma ghe riveo si o no?” alle domande dei presenti sulla palestra e mensa scolastica, per la riqualificazione della scuola elementare- commenta Giulia Scanavin, consigliere di minoranza FdI- Rafforza l’idea di poca programmazione e, sull’intervento dell’assessore Zavagnin , stendiamo un velo pietoso quando propone di vendere la scuola di Lampertico per riqualificare Rozzampia e vendere poi Rozzampia per riqualificare Lampertico. Per la scuola è doveroso vista la denatalità prendere una decisione chiara e confermare quale sia la linea di indirizzo: tenere la scuola elementare e metterla a norma oltre che renderla più appetibile con palestra e mensa o investire tutto nella scuola unica. Che prendano una decisione, anche perché a settembre se non ci sono idee chiare, chi avrà il coraggio di iscrivere i propri figli a Rozzampia? Se poi si proponesse il tempo pieno, magari la scuola diverrebbe un servizio maggiormente apprezzato”.
La piastra attrezzata, oasi di aggregazione e socialità che Rozzampia chiede da tempo. “Due anni fa 167 cittadini firmarono una petizione alla quale il sindaco rispose di avere sondato la volontà della Parrocchia di mettere a disposizione le aree del patronato, ma che non era realizzabile vista la promiscuità delle aree parrocchiali- spiega Salbego– Nel corso dell’assembla siamo tornati sulla questione, proponendo di realizzarla nell’area di proprietà del Comune vicino al campetto già presente nella zona Peep, perché usare l’area della scuola andava bene per tamponare finché non si costruisce quella nuova e questo in considerazione che viene aperta solo tre mesi estivi ed è troppo nascosta dal fabbricato scolastico-continua- Il sindaco conferma la disponibilità di realizzare l’area attrezzata nella porzione di terreno che abbiamo indicato ma per stralci: partendo subito con la sistemazione del campetto già esistente e completando il progetto in funzione della effettiva frequentazione degli spazi”. Sul tavolo della discussione anche la pista ciclopedonale: “l’assessore Zavagnin ha elencato alcune problematiche per espropri e progettuali relative al 1° stralcio, dal via Rozzampia al civico 25 di via dell’Aeroporto, ma conferma che i lavori dovrebbero iniziare nel 2025-aggiunge il presidente del comitato di quartiere-i residenti chiedevano che i lavori per l’intero percorso venisse eseguito assieme al primo stralcio senza rinviare il secondo stralcio al 2027″.
“Non è che mettendo due porte da calcio il sindaco pensa di cavarsela con la piastra pubblica-incalza Scanavin- Tutto fumo negli occhi che dimostrano la pochezza dell’impegno di questa amministrazione verso la periferia, verso Rozzampia. Come i lavori che non avanzano per la pista ciclabile, le strade buie nel quartiere e furti notturni. Ovviamente i cittadini però meritano risposte e concretezza-conclude Scanavin– Propongo all’assessore Zavagnin di utilizzare le somme incassate per la pista ciclabile primo stralcio, provenienti dalla Provincia e da Sisus, per un valore totale di 650.000 euro, per iniziare già anche il secondo stralcio della pista, dato che la somma preventivata e congelata per il primo tratto, non verrà più utilizzata”.
“Ho visto questa amministrazione in difficoltà, soprattutto quando il sindaco ha detto che prima di spendere i soldi per fare la piastra bisogna provare e capire se i ragazzi la utilizzeranno. Quindi cosa facciamo nel frattempo? Lasciamo che i bambini di Rozzampia giochino per strada o anche qua, come per il discorso della scuola, prendiamo l’auto e li portiamo in centro a giocare?-conclude il consigliere Benetti, tornando sul nodo spinoso della ciclopedonale Rozzampia-Santo-Se non va avanti è sempre colpa degli altri: dell’ingegnere che si è ammalto, del consorzio Medio Astico che fa storie per la roggia. Così il Comune si deresponsabilizza e non ne esce bene agli occhi dei cittadini ma, questo è grave, non fa del bene alla comunità”.
Su tutte queste voci, una silente ma che su Facebook ha fatto il suo rumore. Quella di un cittadino presente all’assemblea che sul social scrive di voler chiedere perdono a Dio per quello che pensava mentre ascoltava il dibattito.
Paola Viero
