Quanto accaduto a Thiene solleva qualche dubbio sulla gestione degli appalti pubblici, specialmente sul controllo della regolarità nell’affidamento degli stessi. La vicenda riguarda l’azienda che nei mesi scorsi ha sistemato delle giostrine nei parchi comunali e che non ha visto un solo centesimo dei 23mila euro che le spettavano. I soldi, sono stati usati dal Comune per pagare i debiti che la ditta aveva con l’Inps e la cassa edile.
Protagonista della vicenda è una ditta con sede a San Pietro in Gù, incaricata lo scorso giugno di eseguire lavori di manutenzione e posa in opera di attrezzature ludiche nei parchi pubblici di Thiene. Completati gli interventi, a settembre l’azienda presenta regolare fattura per un importo complessivo di oltre 23mila euro. Tutto sembrava in ordine, finché non è emerso che la ditta non era in regola con i versamenti previdenziali.
A svelare l’inghippo è il durc online, richiesto dagli uffici comunali prima di procedere al pagamento. Il documento certifica un debito di 17mila euro verso l’Inps, oltre a 2mila euro che doveva essere versati alla cassa edile del Veneto. Da qui, nell’unico modo di sganciarsi da un ‘appalto pirata’, il Comune è stato costretto ad usare la somma per pagare i debiti, sostituendosi di fatto all’impresa, oltre a versare alle casse dello Stato l’iva della fattura. Una soluzione sicuramente obbligata che rimette al centro della questione l’importanza dei controlli negli appalti pubblici. Anche se di importi minori, dove i soldi pubblici hanno rattoppato debiti privati.
P.V.
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