L’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Thiene ricorda che, come per gli anni scorsi, anche con la prossima dichiarazione dei redditi sarà possibile destinare il 5x 1000 del proprio reddito IRPEF alle attività sociali del Comune di residenza.

L’Assessora Anna Maria Savio rinnova l’invito a tutti i thienesi a sottoscrivere la destinazione del 5×1000 al Comune in modo da contribuire a sostenere e migliorare le attività sociali.

La destinazione del 5×1000, come noto, non comporta alcun costo; non si tratta di una tassa, ma della facoltà di decidere espressamente di riservare alle persone più indigenti della propria comunità una piccola parte delle proprie imposte.

E’ una scelta semplice – afferma l’Assessora Savio – che sostiene importanti attività che il Comune svolge in ambito sociale. Sono piccoli gesti che contribuiscono a rendere la nostra città più solidale. Ringrazio quanti avranno la sensibilità di accogliere l’invito dell’Amministrazione Comunale”.

Per destinare il 5 x 1000 del proprio reddito alle attività sociali del Comune è sufficiente apporre la propria firma nel riquadro del modello 730 o del Modello Unico evidenziato e indicato come “Sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza”.

Anche chi non deve presentare la dichiarazione dei redditi può comunque richiedere al proprio datore di lavoro o all’ente erogatore della pensione la scheda integrativa allegata al CUD e consegnarla (compilata e in busta chiusa) ad un ufficio postale, a uno sportello bancario, che le ricevono gratuitamente, oppure ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, etc.). Sulla busta occorre scrivere “destinazione cinque per mille IRPEF” e indicare cognome, nome e codice fiscale del contribuente.

La quota del 5 per mille dell‘IRPEF erogata dai Thienesi a sostegno delle attività sociali del Comune nell’anno 2021 e riferita all’anno finanziario 2020 è ammontata ad euro 20.103,14 ed è stata destinata all’integrazione delle rette per l’accoglienza di soggetti fragili in età adulta e anziani.

La quota del 2022 e relativo all’anno finanziario 2021 è stata, invece, di euro 18.881,97 e ha supportato la gestione di “Casa della Solidarietà”, che accoglie donne vittime di violenza e figli minori.

Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Servizi alla Persona e alla Famiglia al n. 0445/804731.

Le statistiche

Solo uno su 100 tra i circa 41,5 milioni di contribuenti italiani, che presentano dichiarazioni dei redditi soggetti ad Irpef, sceglie di destinare il proprio 5 per mille al finanziamento delle attività sociali svolte dal Comune in cui risiede. Nonostante, rispetto allo scorso anno, ci sia stato un leggero incremento nella quota del 5 per mille destinata ai Comuni italiani (circa 16 milioni di euro contro i 13,2 dello scorso anno), gli enti locali restano nettamente lontani dal vertice delle preferenze espresse dai lavoratori italiani al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi. Basti pensare che alla sola Fondazione Airc per la ricerca sul cancro sono state destinati poco meno di 70 milioni di euro, oltre il quadruplo di quanto raccolto dai quasi 8mila Comuni italiani messi insieme. Sono alcuni dei dati emersi da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali (Csel), per Adnkronos, basati su dati Istat e Agenzia delle entrate e relativi agli enti destinatari del 5 per mille dell’anno finanziario 2022.

Complessivamente, il numero delle amministrazioni comunali che si vedranno assegnare almeno una piccola quota di queste risorse è cresciuto, ma gli importi medi per singolo ente sono molto contenuti: circa 2mila euro. L’Agenzia delle Entrate riverserà queste donazioni nelle casse di 6.669 enti, 1.219 in più rispetto all’anno precedente. Diciassette i Comuni, tutti del Centro Italia, che non hanno incontrato il favore di nemmeno uno dei propri cittadini.

Tutti gli altri enti al di fuori di questi due gruppi – spiega Csel – non riceveranno trasferimenti perché, pur essendo stati selezionati da almeno un contribuente, sono rimasti al di sotto della soglia minima di 100 euro. Gli importi che non raggiungono questo tetto, in base alle norme vigenti, non vengono infatti erogati direttamente ai destinatari e sono oggetto di redistribuzione tra gli altri beneficiari in maniera proporzionale rispetto alle altre scelte espresse dai contribuenti.

fonte Adnkronos

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