Punta ai vertici del comitato regionale per il Veneto allenatori calcio A5, nel frattempo Fide Davò ha le idee ben chiare: “In campo solo allenatori patentati”.
Conosciuto a Thiene per l’impegno che mette nei bimbi della città, femmine e maschi, che vogliono tirare di pallone, Davò è presidente dell’associazione sportiva Real Thiene Calcio A5 da lui stesso fondata nel 2000, col puro scopo di dare un’opportunità di crescita alle piccole leve: “Il compito di ogni allenatore è insegnare il rispetto – commenta Fide Davò, forte della sua esperienza in tal senso e con quel patentino in tasca dal 2001 che fa la differenza – In campo non si va solo per vincere, ma per confrontarsi con se stessi, nel rispetto degli avversari, degli arbitri, dei genitori e degli adulti”.
Una missione, quella di Davò, che da anni lo vede spendere ore del proprio tempo a fianco di ragazzi e ragazze dai 6 ai 14 anni, in particolare modo a Thiene: “Sono circa 300 ore all’anno che dedico nelle scuole del comprensivo di Thiene – spiega – Ma che per mia filosofia non potrei fare se non avessi conseguito il patentino”.
Per questo uno dei primi obiettivi è l’obbligatorietà al patentino per coloro che si vogliono approcciare alla carriera di allenatore: “E’ l’abilitazione necessaria e fondamentale per ogni persona che voglia scendere in campo a fianco a dei bambini – continua – E per questo è necessario che chi voglia fare l’allenatore debba sostenere il corso istituito dalla federazione Aiac”.
Un tema che gli sta a cuore e che non ha mancato di fargli perdere le staffe, o poco ci mancava, quando è venuto a conoscenza che in alcune scuole di Thiene girano ‘degli allenatori fai da te’: “ Sono state delle mie stesse atlete che alleno con la Real Thiene a mettermi al corrente – spiega –Quando si sono trovate coinvolti in alcune lezioni di calcio A5, non autorizzate, tenute da personale privo dei requisiti richiesti, ovvero il patentino”.
Un discorso di ampio respiro, quello di Davò, che tocca anche il comportamento di certi genitori che, da bordo campo, riescono a tirare fuori il peggio di loro stessi per un gol non assegnato, o la mancata maglia da titolare al proprio figlio. Ma ‘coach Fide’ ripone la propria fiducia sui ragazzi e sulle ragazze, puntando a dare loro il meglio “e per fare questo serve un preparatore con tutti i requisiti del caso”, ribadisce.
Ovvero una formazione tecnica, fatta non solo di scelte tattiche e regolamento di gioco, ma di psicologia e comunicazione: “Quella componente umana necessaria per formare gli atleti, ma ancora primo l’individuo – sottolinea il coach del Real Thiene– Il compito di un allenatore non è scoprire il ‘campione’, perché lui ci nasce col talento. Mio compito, e di tutti gli allenatori qualificati, portarlo sì in risalto, ma senza tralasciarne la formazione educativa, che si basa prima su tutto sul rispetto”. Con una decennale esperienza, passata tra i piccoli della città, per Fide Davò lo stimolo nel mettersi a loro servizio parte proprio da piccoli atleti: “Lo faccio grazie proprio a loro – conclude – Guardandoli giocare, ascoltandoli, parlandoci ho imparato più da loro, a livello umano, che dagli adulti”.
Paola Viero