Anche la sagra di San Vincenzo, quartiere di Thiene, sconta la rigidità comunale in fatto di orari e musica. “Dopo anni di deroghe concesse, quest’anno, per la prima volta, il Comune non ci ha concesso di finire a mezzanotte e mezza, stabilendo che le serate finiscano alle 23.30”. A raccontare la novità è l’organizzatore Maurizio Dal Santo a poche ore dalla chiusura della prima serata: “la gente, purtroppo, si è lamentata molto di questo”. Tutti a casa, insomma, mezz’ora prima dello scoccare della mezzanotte del venerdì e del sabato.

Con un sagra che mette in campo un’ottantina di volontari, richiamando molti avventori, non deve essere stato facile per Dal Santo spiegare alla gente che nulla poteva fare contro la decisione comunale di stoppare la musica alle 23.30.  E così sarà per ogni serata per entrambi i fine settimana messi in calendario alla festa di San Vincenzo. “Quando ho ricevuto l’autorizzazione del Comune a fare la sagra e ho visto che imponevano l’orario delle 23.30 come termine della festa ho subito chiamato l’ufficio eventi comunale per chiedere chiarimenti”. Delucidazioni che l’hanno lasciato basito, come ancora precisa Maurizio Dal Santo: “mi hanno solo risposto che la giunta aveva deciso così”.

Non vuole fare polemica Dal Santo che è anche presidente dell’omonimo e popoloso rione: ” Non comprendo questa ristrettezza proprio in un momento storico in cui la gente dimostra gran voglia di stare fuori casa e il clima è ancora tutto estivo”.

 

Estate difficile. A Thiene, a quanto pare, chi tenta di organizzare un evento rischia di trovare a volte gioco non facile da parte dell’amministrazione comunale. Fatta eccezione, ad esempio, per il Summer Festival in Villa Fabris e la Festa del Buon Rientro che le deroghe invece le hanno ottenute,  portando a casa buoni risultati in fatto di affluenza. Perché gli sforzi degli organizzatori vari verrebbero quindi pagati con due monete differenti? E’ quello che si chiede anche Maurizio Dal Santo: “perché a altri, come i bar, sì e noi no?”. Anche se, come le vicende di questi mesi estivi hanno insegnato, per i locali del centro non è  sempre così facile. Con gestori che si sono trovati a lavorare con con l’ansia di beccarsi multe salate, come ad esempio i 2mila euro per lo sforamento di 1 decibel il valore limite differenziale notturno fissato in 3 decibel,  oppure l’avvio di procedimento di revoca del plateatico. Bar del centro che, dopo lo stacco dell’ultima multa da 1000 euro, avevano ottenuto un incontro col sindaco che a loro parlava di deroghe per fare eventi. Incontro immortalato ai primi di agosto con tanto di selfie col primo cittadino che, questa è la speranza, possa nei prossimi mesi autunnali portare dei fatti.

P.V.

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