Carlo Cunegato, rappresentante della Coalizione Civica di Schio, ha espresso forti preoccupazioni in merito al progressivo degrado dei servizi sociosanitari nel Distretto 2, in particolare nei settori della neuropsichiatria infantile e dei consultori familiari di Thiene e Schio. Cunegato ha lodato l’iniziativa dei dieci sindaci del distretto, che hanno recentemente segnalato pubblicamente le criticità del territorio, ritenendo che abbiano fatto bene a dare voce al disagio crescente.

Secondo quanto riportato da Cunegato, il servizio di neuropsichiatria infantile sarebbe al limite del collasso. In passato, erano presenti sei medici nell’area, oggi ne sono rimasti solo due. Questo crollo numerico comporterebbe tempi di attesa estremamente lunghi per le visite, anche fino a un anno e mezzo. Un ritardo che, a suo dire, compromette gravemente la possibilità di effettuare diagnosi precoci, fondamentali per l’efficacia degli interventi terapeutici destinati ai minori. In questo modo, molti bambini resterebbero senza i supporti a cui avrebbero diritto, e di cui avrebbero un reale bisogno, proprio nella fase più delicata del loro sviluppo.

Cunegato ha inoltre denunciato lo stato critico dei consultori familiari del territorio, che definisce “allo sfacelo”. Ha citato i dati relativi alla distribuzione dei consultori nel Veneto, dove la media è di un consultorio ogni 38.000 abitanti – una cifra già inferiore alla media nazionale – mentre nel Distretto 2 la situazione risulterebbe molto più grave: due consultori per 180.000 abitanti, ovvero uno ogni 90.000.

Entrando nel dettaglio, Cunegato ha ricordato che nel 2022 il consultorio familiare di Thiene contava due psicologi e due assistenti sociali. Oggi, sarebbe rimasto in servizio solo un assistente sociale. Delle due psicologhe, una ha un contratto part-time, mentre l’altra, la dottoressa Bergozza, ricopre anche gli incarichi di responsabile del consultorio, direttrice UOC e psicologa, con un evidente limite di tempo da dedicare alle attività dirette con l’utenza.

Ancora più grave, ha aggiunto, sarebbe la situazione a Schio. Nel 2022 operavano due psicologhe e tre assistenti sociali; ora, gli assistenti sociali sarebbero solo due (una delle quali in maternità), mentre la psicologa rimasta avrebbe già presentato le dimissioni per un trasferimento, lasciando il servizio a breve completamente scoperto. In pochi anni, ha sottolineato Cunegato, sei professionisti con grande esperienza avrebbero lasciato il servizio, segno evidente di un disagio profondo all’interno della struttura.

Tra le conseguenze più allarmanti, Cunegato ha segnalato la paralisi del servizio adozioni, con sede a Schio, che senza una psicologa non potrebbe più operare. Un altro dato preoccupante riguarda il sostegno alle madri con depressione post-partum: secondo segnalazioni ricevute, il servizio non sarebbe più in grado di seguirle in modo adeguato, con potenziali ricadute drammatiche sulla salute mentale e sul benessere familiare.

Cunegato ha inoltre sottolineato con rammarico come la situazione nei consultori del Distretto 2 sia in netto contrasto con quella di Bassano, dove i servizi risultano molto più efficienti. La crisi della neuropsichiatria infantile, unita a quella dei consultori, costituirebbe un quadro complessivo estremamente grave.

A conferma della gravità della situazione, Cunegato ha portato l’esempio della recente certificazione UNICEF, che valuta la qualità dei servizi per l’infanzia e le famiglie. Mentre gli ospedali di Bassano e Santorso hanno ottenuto il riconoscimento, esteso quest’anno anche al territorio, solo il Distretto 1 di Bassano è stato premiato. Il Distretto 2, invece, non è stato riconosciuto, sollevando dubbi sul fatto che la dirigenza abbia effettivamente partecipato alla candidatura.

Cunegato si è chiesto se la dirigenza abbia fatto richiesta e, in caso affermativo, perché il riconoscimento non sia stato concesso. A suo avviso, la mancata certificazione è la prova evidente delle profonde differenze nei servizi offerti nei due distretti, e certifica un chiaro declassamento del territorio, un tempo considerato un’eccellenza.

Infine, ha sollevato interrogativi anche nei confronti delle istituzioni locali, chiedendosi se la sindaca Marigo fosse a conoscenza di questi fatti e se abbia tratto qualche riflessione dopo aver inviato la vicesindaca con fascia tricolore alla cerimonia di premiazione dell’UNICEF. Cunegato ha concluso affermando che il mancato riconoscimento fa male al territorio, perché rappresenta la negazione di diritti fondamentali, che dovrebbero invece essere garantiti con forza, soprattutto alle persone più fragili.

Sindaci divisi nella valutazione della Dirigenza sui Servizi Sociali

LA MAGGIORANZA DEI SINDACI DELLA CONFERENZA DEI SINDACI DELL’ULSS 7: VALUTAZIONE CONDIVISA PER MIGLIORARE I SERVIZI SOCIO-SANITARI NEL TERRITORIO

I sindaci del Distretto 1 dell’Ulss 7 Pedemontana e la maggioranza di quelli del Distretto 2, a seguito della recente votazione in sede di Comitato dei Sindaci, intendono chiarire la propria posizione in merito alla valutazione dei servizi socio-sanitari gestiti dall’azienda.

“Con un punteggio di 18,5 su 20, la maggioranza di noi sindaci ha espresso una valutazione condivisa del livello dei servizi attualmente erogati. Una posizione che nasce da un’attenta e ponderata riflessione sulla qualità e l’efficacia dell’assistenza offerta alle nostre comunità.

Va detto che questa valutazione non rappresenta un giudizio auto-celebrativo, ma uno strumento di analisi che permette sia di evidenziare punti di forza ma, al contempo, anche di segnalare con chiarezza le criticità ancora presenti, in un’ottica di confronto costruttivo, non condizionata dal contesto elettorale legato alle prossime elezioni regionali in Veneto.

È indubbio che il 2024 ha rappresentato un anno particolarmente difficile per l’intero comparto socio-sanitario: la grave carenza di personale, sia nel settore dell’integrazione scolastica per alunni con disabilità, sia in ambito specialistico — con particolare riferimento alla neuropsichiatria infantile -, ha avuto ripercussioni significative sui servizi. Le difficoltà sono state acuite da fattori sistemici: l’aumento dei casi di presa in carico, la carenza generalizzata di medici e operatori socio-sanitari, un contesto normativo in continua evoluzione e le sfide organizzative che ne derivano. In questo scenario complesso, abbiamo scelto di non sottrarci alla responsabilità di valutare ragionevolmente, nella consapevolezza che solo dal confronto e dalla cooperazione con la direzione aziendale possano nascere soluzioni efficaci e durature.

Il nostro obiettivo è e rimane quello di garantire alle comunità dell’Ulss 7 risposte adeguate e servizi all’altezza delle esigenze, mantenendo sempre centrale il valore della persona e della salute pubblica. È in questa direzione che continueremo a muoverci, portando le istanze del territorio nelle sedi istituzionali competenti, con spirito di collaborazione e fermezza, nell’interesse dei cittadini che rappresentiamo”.

 

Nicola Finco, presidente del Comitato dei Sindaci del distretto 1 Ulss 7 e presidente della Conferenza dei sindaci

Cristina Marigo, presidente del Comitato dei Sindaci del distretto 2 Ulss 7

 

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