A Thiene non si fa che parlare dello scandalo, di quel dipendente comunale che avrebbe intascato la Tari di ignari cittadini e che ora il Comune di Thiene, ma in primis la magistratura, sta cercando di quantificare per tirare le some della brutta vicenda giudiziaria. Il danno è al momento incalcolabile. L’impiegato comunale su cui indaga la magistratura e il cui nome è di conoscenza solo di chi lo ha denunciato il mese scorso, ha sollevato un polverone di proteste da parte dei consiglieri d’opposizione che pretendono chiarezza e risposte a domande che passano per la mente di chi ha appreso di quanto accadeva al municipio di Thiene. Come è possibile che un dipendente possa messersi in tasca i soldi delle tasse dei cittadini e farla franca in un luogo quasi ‘sacro’, che rappresenta la collettività? Dopo Christian Azzolin e Simone Furia, è arrivata la reazione del consigliere del Movimento 5 Stelle  Abramo Tognato.

“Ho ricevuto con indicibile amarezza la notizia da parte del sindaco di Thiene in merito al comportamento oltremodo scorretto di un dipendente del Comune – Mi trovo in grande difficoltà, ma al tempo stesso sento il dovere di richiamare chi avrebbe dovuto controllare e garantire il ‘rispetto del bene pubblico’, che rappresenta il pilastro di un ente comunale. Non a caso lo Statuto del Comune di Thiene lo cita tra le finalità: “il rispetto del bene pubblico è la base senza la quale non può esserci un’amministrazione pubblica”. Il bene pubblico non è solo la città, le strade, le scuole, i parchi: il bene pubblico è anche tutto ciò che rende una città vivibile e legalmente corretta – ha continuato Tognato – Per quanto riguarda l’accaduto di questi giorni, emerge chiaramente che l’intera cittadinanza si senta ferita: ma a pesare non è il mero ammanco piccolo o grande che sia di una parte di introiti nel bilancio, anche perché in attesa di un’analisi più approfondita non è ancora calcolabile il danno economico. Ciò che più ferisce è il gesto, è l’azione che lascia intendere come in un mondo iper informatizzato permanga ancora la possibilità di eludere controlli e sorveglianza. Ciò che più brucia è percepire una mano che da dentro riesce a muovere a suo piacere delicati ingranaggi della macchina pubblica: perdere la fiducia verso chi amministra è la prima conseguenza quando si verificano gravi episodi come questo. La cittadinanza non aveva bisogno di un secondo episodio di personale interno attivo, qualora anche la magistratura lo dimostrasse, nell’agire in modo non diligente. E questo è il quesito che molti cittadini pongono: come è potuto accadere? Come è possibile nel 2018 non accorgersi di un conteggio errato? E se ciò è stato possibile, da quanto tempo è attiva questa pratica scorretta? Auspico veramente che nell’incontro convocato per lunedì il sindaco abbia più di una risposta a questi quesiti, perché in qualità di rappresentante dei cittadini sento il dovere di fare chiarezza sulla vicenda. Senza rispetto del bene pubblico, non è un mero danno economico, è una ferita alla cittadinanza – ha concluso il consigliere 5 Stelle – Mi aspetto inoltre una risoluta presa di posizione da parte dell’amministrazione nel calcolare quanto e da quando si sta verificando questo danno e, qualora fosse confermato ciò che si presume, prendere ogni sorta di decisione a difesa della cittadinanza e del bene pubblico”.

A.B.

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