Un weekend di fuoco, non solo per il caldo africano che ha messo a dura prova le temperature, ma anche per le polemiche che hanno infiammato le linee telefoniche e i social a Thiene. Al centro, il futuro della scuola di Rozzampia, la telefonata rovente del vicesindaco di Thiene al consigliere Benetti che ha riferito ai media l’intervento di Anna Maria Savio Savio durante l’assemblea di quartiere. E poi, il post su Facebook di Savio, “quelle parole mai pronunciate”, che ha generato polemiche e commenti di cui si valuta la diffamazione. Infine, “quelle parole le ha dette” di Benetti risentito dalla nostra redazione per capire quello che la vicesindaca mette nero su bianco senza dire chiaramente chi avrebbe manipolato le sue parole.
Il contesto. L’articolo, inerente all’assemblea di quartiere a Thiene laddove si parlava delle scuole di periferia, riportava questa dichiarazione del consigliere di minoranza Manuel Benetti: “anche il suo vice Savio, che in quella scuola ci lavora da 35 anni, se ne è uscita che se si chiude una scuola si sposta i ragazzi in un’altra: perché la colpa è sempre della denatalità”.
La telefonata “rovente”. Il giorno successivo alla pubblicazione, Savio chiama il consigliere di minoranza, il quale aveva riportato le sue parole, contestandone la veridicità. È inoltre emerso, nel corso del confronto telefonico, che Savio non insegna da 35 anni nella scuola elementare di Rozzampia, come erroneamente riportato. Un refuso che sicuramente non cambia la qualità del suo insegnamento e il lavoro di pregio che ciascuna maestra, o maestro, fa con gli alunni in qualsiasi scuola.
La precisazione. È importante sottolineare che, durante l’assemblea del quartiere Rozzampia, Savio si era presentata come rappresentante istituzionale di Thiene, in qualità di membro della giunta comunale, e quindi il suo intervento andava interpretato nel ruolo di amministratore. La sua presenza e le sue parole sono state percepite come espressione delle politiche cittadine, anche se la questione della denatalità, problema di carattere nazionale, non può essere attribuita unicamente a decisioni locali e sicuramente non è governabile né da un sindaco, né da un vicesindaco.
La reazione sui social. Successivamente la vicesindaco ha scritto un post su Facebook in cui ha smentito le affermazioni attribuitele, che qui riportiamo: “scrivo queste righe con amarezza, ma con senso di responsabilità. Mi sono state attribuite parole che non ho mai pronunciato durante una pubblica assemblea. La ricostruzione proposta non rispecchia quanto effettivamente detto e coinvolge ingiustamente la mia persona e la Scuola in cui lavoro con impegno e amore da molti anni. Dispiace vedere come il lavoro e la serietà possano essere distorti e strumentalizzati.Chi manipola la verità fa male alle persone e alla Scuola”. Una comunicazione sui social dal video ufficiale della Città di Thiene, con un intervento del sindaco, volto presumibilmente a confermare la sua posizione e l’impegno istituzionale.
La risposta del consigliere Benetti. Alla nostra redazione, Benetti conferma di aver ascoltato e riportato quanto sentito durante l’intervento del vicesindaco Savio nell’assemblea di quartiere.
La tempesta mediatica. A margine del post su Facebook di Savio si è scatenata una tempesta mediatica, nei confronti del nostro giornale. Uno sfogo sui social che poteva offrire un quadro più chiaro se a fianco veniva riportato l’articolo, o la dichiarazione del consigliere Benetti, affrontando la questione seriamente senza fraintendimenti, strumentalizzazioni, o polemiche. Se la vicesindaco Anna Maria Savio avesse avuto il buonsenso di dire chiaramente la verità:”Il consigliere Manuel Benetti mi ha attribuito parole che non ho detto” anzichè aizzare aggressività sui social e confondere le acque.
P.V.
Thiene. Il futuro della scuola di Rozzampia infiamma l’assemblea di quartiere
