La stima nei confronti del loro professore d’inglese  Piero Pesavento, improvvisamente scomparso ad aprile, ha spineto gli studenti dell’Ipsia Garbin di Thiene a darsi da fare per il prossimo.

250 euro sono stati raccolti e donati dai ragazzi alla Cooperativa Sociale La Verlata di Villaverla, paese di natale e di residenza del docente, consegnati il 23 maggio al presidente Gaetano Buson.

Un gesto e un dono che hanno avuto un significato importante per i ragazzi, che con l’occasione hanno avuto la possibilità di riflettere sul senso della sofferenza e della morte.

“A volte ci sono momenti così difficili da lasciarci senza parole, sbigottiti ed impotenti – hanno spiegato gli studenti dell’Ipsia Garbin – Quando la morte spazza via le illusorie sicurezze della vita, ridandoci il senso della nostra fragilità, è il momento di riscoprire il valore della vita. Non ci sono età esentate da questa scoperta, e, talvolta, non c’è soluzione, solo il tentativo di ricamare qualche fiore per coprire lo strappo o un bel tatuaggio a coprire la cicatrice. Non possiamo scegliere il momento e all’improvviso capiamo che tutto passa, le generazioni seguono alle generazioni, ma possiamo scegliere di lasciarci illuminare e capire che qualcosa rimane, solido nella sua apparente inconsistenza, ed è il legame della persistenza. Ogni generazione si perde, ma ognuna segue la precedente e cammina su un sentiero tracciato, come se ognuno lasciasse un’eredità ai viandanti seguenti, un segno da seguire, rarefatto come la scia di una stella, una stella cometa che indica la via a chi viene e sceglie di seguirla. Essere umani non è una questione di cellule – hanno concluso – ma di cuore e anima che permettono di riconoscere sé nell’altro. Questa è la persistenza, il legame tra generazioni”.

Al di là del giudizio sulla qualità dell’ insegnamento del professore, legato alle esperienze individuali di ognuno, tutti gli studenti sono stati concordi nel riconoscergli una straordinaria attenzione alle storie individuali di ciascuno. Piero, come lo chiamavano tutti, ricordava sempre le storie personali di ogni studente, anche di anni trascorsi, e sempre aveva una domanda, segno del suo interessamento, e un incoraggiamento, segno della sua umanità, nonostante tutti intuissero che la sua vita, forse, non era così facile. E se n’è andato, all’improvviso, quasi con discrezione, come era vissuto, cercando di non fare pesare sugli altri i suoi dubbi ed i suoi problemi, lasciandoci come eredità la sua lezione, la sua ricerca di legami con le generazioni giovani, la sua umanità. E i suoi studenti hanno raccolto il suo messaggio. Dopo aver partecipato in massa e in modo sentito al funerale, hanno reagito alla sfida e hanno lanciato il loro messaggio, di continuità, di persistenza, di umanità e   si sono prodigati per raccogliere denaro  da offrire ‘alla vita’ ed hanno scelto come destinataria la Cooperativa La Verlata di Villaverla.

Marina Maino, dirigente scolastica dell’Ipsia Garbin, ha espresso la sua più profonda soddisfazione per questa iniziativa spontanea nata e gestita dai ragazzi, da chi la sofferenza la conosce magari anche direttamente, ma sa anche pensare oltre e gettare segnali di speranza. Un video, proiettato per illustrare le attività della cooperativa, ha mostrato i vari interventi, testimonianze di un’umanità che non rinnega sé stessa, che crea legami, che ricama, appunto, fiori sugli strappi. “Sono commossa dal gesto dei ‘miei’ ragazzi – ha commentato Marina Maino – Hanno dimostrato grande cuore e profonda intelligenza. Hanno capito il senso della vita, come ci ha insegnato a fare Piero, il quale sarebbe orgoglioso di loro”.

Anna Bianchini

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