“A Thiene le aziende chiudono, dobbiamo preoccuparci o basta un selfie di facciata?”. A porre la domanda è Fidenzio di Liberi a Destra. In mano stringe alcuni documenti: “solo nei primi mesi del 2025 a Thiene sono sparite 21 attività” continua “la situazione è critica e il centro storico sta diventando un deserto economico”. Le vetrine vuote ci sono, ma vicino a queste anche quelle di chi la città non la lascia. Alzando la serranda ogni giorno e vivendo la quotidianità di Thiene, come Gino Zoccai e Fabio Spinato: “manca un’azione politica che la riporti ad essere la perla dell’Alto Vicentino”. Ma su questo è al lavoro Ascom: “fatto incontro in Comune per spiegare le difficoltà e come aiutare le attività”.
Numeri alla mano. “Nel 2025, nel periodo da gennaio a metà aprile, a Thiene sono state chiuse 66 attività, mentre ne sono state aperte 45, con un saldo negativo di 21 imprese. Nel 2024 sono state 137 le nuove iscrizioni alla Camera di Commercio per attività commerciali e artigianali, ma 12 di queste non hanno mai aperto, mentre 116 hanno chiuso definitivamente- Fidenzio di Liberi a Destra rivela i dati camerali e aggiunge-un trend che racconta come il commercio e la sua economia su Thiene stiano andando in declino. Sono dati generali su tutta la città di Thiene ma, guardando al centro storico, credo che la situazione sia sotto gli occhi di tutti. Vetrine chiuse e spoglie.
Eppure, il sindaco Michelusi preferisce concentrarsi solo sulle nuove aperture: il problema non si risolve con dichiarazioni ottimistiche, ma con azioni concrete che, ad oggi, mancano completamente. Dove sono gli incentivi per chi vuole avviare o mantenere un’attività? Perché non si pensa ad agevolazioni fiscali o a un piano di rilancio per il commercio locale? La burocrazia resta un ostacolo insormontabile, le tasse sono un peso soffocante e il Comune continua a guardare, come se il problema non esistesse. Questa non è propaganda, ma realtà: Thiene sta perdendo attrattiva e senza un intervento deciso il declino sarà inevitabile. Il sindaco smetta di nascondersi dietro inaugurazioni di facciata e inizi finalmente a dare risposte concrete a chi ogni giorno lotta per tenere viva l’economia locale”.
Con la sua ‘Tabacchiera Del Corso’, che si affaccia sul centralissimo Corso Garibaldi, Fabio Spinato riporta l’immagine appannata della città: “il degrado di alcuni edifici, la mancanza di pulizia, la viabilità e le poche aree a verde pubblico in centro fanno si che la zona storica di Thiene non dia una bella immagine di sé. In più le manifestazioni sono ripetitive, con canoni ormai triti e ritriti e favoriscono le attività di ristorazione a scapito dei negozi di vicinato. La sosta, che anziché a pagamento potrebbe essere con disco orario per invogliare maggiormente la gente, diventa un problema in concomitanza con queste manifestazioni: i divieti messi in atto pochi giorni prima scoraggiano le persone a fermarsi e le scritte sui cartelli, troppo piccole per essere lette al volo, le fanno sembrare già in vigore-continua Spinato-Anche il mercato settimanale del lunedì mattina un tempo era un appuntamento irrinunciabile. Anche per chi veniva da fuori città. Ormai si è ridotto a un accumulo di merci indefinite sia sui banchi che sui marciapiedi, dando un immagine poco pulita e disordinata del centro-continua Spinato- Thiene si sta desertificando: tra il proliferare dei supermercati e dei centri commerciale in città e la mancanza di azioni dell’amministrazione comunale, che possano attutire l’impatto di questi grossi gruppi commerciali, le attività del centro ‘ne pagano il conto’-conclude Fabio Spinato- Per ultimo faccio un appunto a come si è comportata sia la pubblica amministrazione che l’associazione commercianti quando la mia attività ha dovuto chiudere parzialmente rinunciando alla vendita di giornali e riviste a causa di vari motivi. Mi sarei aspettato di vedere qualche loro rappresentante che si chiedesse come mai un’attività che esiste da almeno sessant’anni sia costretta a chiudere. Ma nessuno si è fatto sentire. Le piccole attività in difficoltà vengono lasciate a se stesse senza nessun tipo di aiuto. Cosa che secondo il mio parere così non è per i grossi gruppi commerciali che hanno aperto e continuano ad aprire nel nostro territorio”.
“Un tempo Thiene era considerata la ‘perla dell’Alto Vicentino’. Si distingueva per la bellezza del suo centro storico, l’offerta variegata dei negozi, bar e ristornati. Dove un’atmosfera vivace e accogliente attirava visitatori da Vicenza e dai paesi circostanti. Oggi, purtroppo, il declino è evidente: un problema non in capo esclusivamente all’amministrazione comunale attuale ma frutto di politiche carenti degli ultimi 15 anni”. A parlare è Gino Zoccai, titolare del negozio di abbigliamento ‘The Top’ in Galleria Garibaldi: “molti negozi che hanno fatto la storia di questa città sono stati costretti a chiudere o si trovano in difficoltà. Il centro storico è oggi poco attrattivo e poco valorizzato: arredi urbani, fioriere e illuminazione trasmettono un senso di trascuratezza, per non parlare degli eventi che non riescono a richiamare un pubblico più ampio. Certe iniziative come la ‘Rievocazione Storica’ o il ‘Natale da favola’ sono datate, prive di innovazione e con scarsa capacità di attrarre nuovi visitatori-continua Zoccai-Comuni a noi vicino hanno saputo rilanciarsi. Basti pensare a Marostica, Bassano del Grappa o Asiago dove il mix tra amministrazioni propositive ed eventi di qualità li hanno eletti a mete preferite dei turisti. Thiene, invece, da livello di eccellenza è scesa ad un livello di grave crisi, ma ha tutte le potenzialità per tornare a essere un punto di riferimento nell’Alto Vicentino: è necessario un cambio di mentalità e una visione più ambiziosa da parte dell’amministrazione comunale. Bisogna investire in iniziative di qualità, puntare sul patrimonio storico e culturale della città, creare un contesto attrattivo sia per i cittadini che per i visitatori. Solo attraverso un approccio proattivo e condiviso sarà possibile ridare vita a Thiene, restituendole il prestigio e il ruolo che merita”.
Sullo stato di salute del commercio ne ha piena contezza Fabio Zardo, commerciante e vicepresidente della giunta thienese Ascom e presidente della delegazione di Thiene: “in generale non è il momento migliore. Per dare una risposta bisogna tenere in considerazione vari fattori: dall’impronta che può dare un’amministrazione comunale, dall’e-commerce, dagli altissimi costi di gestione di una attività. Tutti questi fattori pesano sul negozio di vicinato-continua Zardo- Andando sullo specifico di Thiene, bisogna rilevare che negli ultimi dieci anni c’è stato un cambio generazionale e che, comunque, in città c’è ancora chi ha voglia di investire, arrivando anche da fuori. E’ innegabile che il piccolo, anche se ha una sua storicità commerciale alle spalle, fa fatica: perché non è protetto con adeguati strumenti. In tal senso le associazioni di categoria dovrebbero lottare, partendo prima di tutto a livello nazionale e poi, a cascata, a livello locale-aggiunge ancora-Per questo, e per la prima volta se non ricordo male, una ventina di giorni fa siamo riusciti, come Ascom, ad organizzare un incontro in Comune a Thiene: tra noi, l’amministrazione comunale, la Pro Loco e gli Amici di Thiene. Un incontro voluto per far capire cosa significa essere imprenditore in città e per dare una spinta alle attività. Il commercio è una materia bestiale e spesso le amministrazioni comunali pensano di sapere ma non ci sono dentro. Questo incontro ha avuto la finalità di provare andare oltre il ‘proprio orticello’: per fare, bisogna collaborare. La nostra città è bella di suo, se paragonata anche ad altri centri storici, ma negli anni abbiamo perso tanti treni. Sono passati e non c’è stata la capacità di creare innovazione di lunga durata, sviluppata non in un anno ma in più anni. Chi amministra una città dovrebbe avere una visione imprenditoriale del centro e, se questa dovesse mancare, è giusto ascoltare chi il commercio lo crea: un’amministrazione comunale può fare la differenza e mi auguro che quanto da noi riportato venga ascoltato-conclude Fabio Zardo- Per il commercio del centro di Thiene serve collaborazione ed innovazione e per questo abbia proposto degli eventi che portino beneficio alle attività tutte. Infine, anche il cittadino deve fare la sua parte: accogliendo quanto di buono e positivo portano sia i negozi che i locali del centro e non scattare immediatamente con l’email di protesta come, ad esempio, c’è musica. Collaborare significa anche questo, nel rispetto reciproco”.
Paola Viero
