La necessità di dover partorire lontano da casa e l’episodio della piccola Carola, nata a casa a Gallio lo scorso agosto perché l’ospedale di Asiago era chiuso e non c’era il tempo di arrivare a Bassano avevano gettato ombre e timori sulla Sanità dell’Altopiano ed è proprio per questo che la sala parto d’emergenza ed il punto nascite presenti nel nuovo ospedale fanno tirare un sospiro di sollievo. Ad altopianesi e ai numerosi turisti attesi nel post covid.

Nel rispetto delle regole anti covid e di tutto quello che richiede la lotta alla pandemia, prende oggi il via ad Asiago il trasferimento dal vecchio al nuovo ospedale. E mette una pietra sopra alle tante paure, che si sono succedute negli ultimi due anni in cui, per varie vicissitudini, i lavori per il completamento sembravano non arrivare a termine.

“Sarà festeggiato a dovere quando sarà possibile farlo in presenza, ma oggi, con l’inizio del trasferimento del reparto di medicina, comincia il cammino operativo del nuovo ospedale di Asiago, in provincia di Vicenza, realizzato con un investimento pubblico di 37 milioni di euro, con una dotazione di 104 posti letto, cui si aggiungono 6 postazioni di dialisi e i letti di ospedale di comunità”, ha commentato con soddisfazione Manuela Lanzarin, assessore regionale veneto alla Sanità.

La rappresentante istituzionale della Regione non nasconde il percorso “irto di difficoltà”, ma ora punta il faro su quella che definisce “una data storica” e sottolinea il ruolo primario dell’ospedale nel rilancio turistico dell’intero Altopiano.

“Hanno vinto la tenacia e la volontà di dare agli asiaghesi e ai turisti una struttura sanitaria moderna ed efficiente. La Regione ha rispettato quanto previsto dalla sua programmazione sanitaria, che non è mai stata in discussione, pur in un momento drammatico, come quello della pandemia, della carenza di medici e delle conseguenti difficoltà organizzative. Ora seguiremo passo dopo passo lo sviluppo della struttura, fino a portarla alla piena efficienza e operatività. E’ un ospedale in piena regola, con ottime professionalità, servizi moderni e, ora, anche strutture di prima qualità. E proprio la sua qualità – ha concluso Manuela Lanzarin – potrà anche fare da traino all’economia turistica dell’Altopiano nel cammino di ripresa e rilancio dopo lo tsunami provocato dal Covid”.

I numeri del nuovo ospedale

La struttura si compone di un nuovo edificio principale su quattro piani, di cui uno interrato, in linea con i più moderni standard tecnologici, anche per l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica. Si sviluppa su una superficie di 20.250 metri quadrati e occupa un volume di 60.800 metri cubi. I 37 milioni di spesa complessiva sono stati così utilizzati: 29 milioni per realizzare la struttura e 8 milioni 300 mila euro per il piano di attivazione (arredi, impiantistica, traslochi) nonché del gruppo operatorio e della sala parto d’emergenza. Il Piano terra ospita il servizio di dialisi e i reparti di ortopedia, ostetricia e ginecologia, compresa la sala parto di emergenza e il punto nascita. Il primo piano è dedicato alla riabilitazione. Al secondo piano sono collocati la medicina generale e i posti letto di ospedale di comunità. Il piano interrato ospita una grande area diagnostica, una chirurgica, il pronto soccorso, il laboratorio di analisi d’emergenza, gli spogliatoi per il personale, la zona preparazione pasti e la mensa, l’obitorio e vari locali di servizio.

A.B.

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