Mancano ortopedici all’ospedale di Santorso “ed i servizi vengono esternalizzati ad un costo esageratamente elevato”.

I conti li ha presentati Carlo Cunegato, consigliere comunale di Schio con Coalizione Civica, che ha denunciato “1.365,12 euro lorde per 12 ore si servizio contro 2.500 euro netti per un medico alle dipendenze dell’azienda sanitaria”.

Il problema nasce perché dai 13 medici che c’erano fino a qualche anno fa, ora ce ne sono solo tre.

“Così l’Ulss deve ricorrere a del personale esterno – ha sottolineato Cunegato – Ho letto la delibera per conoscere l’organizzazione attuale: vengono previsti due accessi settimanali di 12 ore e tre accessi di 6 ore. I medici verranno pagati 113,76 euro l’ora. Questo significa che, per una guardia di 12 ore, un ortopedico guadagnerà 1.365,12 euro. Una vergogna”.

Il consigliere scledense, da sempre attivo a tutela della Sanità pubblica locale, spiega il suo punto di vista: “La mancanza di previsione, di progettazione, la gestione leghista che ha svilito il ruolo dei medici ospedalieri sta creando, come abbiamo ricordato, la loro fuga. I reparti completamente sguarniti, impongono ora di rivolgersi a personale esterno. Questo ci impone due riflessioni, che dovrebbero essere al centro del dibattito pubblico. I medici ci sono, solo che sono scappati e scappano dalla sanità pubblica veneta. Questo confuta l’unica difesa dei leghisti, per i quali l’unico problema è la mancanza di borse di specializzazione, è tutta colpa del governo romano, dove tra l’altro sono e sono stati per 14 anni”.

Solo pochi giorni fa, Anaao Assomed, sindacato dei medici, parlando della crisi della radiologia nel bellunese aveva affermato: “I medici ci sono, altrimenti non sarebbe stato possibile appaltare all’esterno il servizio di radiologia. Le condizioni di lavoro, quelle ambientali dell’azienda sanitaria e i salari bassi, sono la causa dell’esodo”.

Cunegato quindi si chiede: “Se io pago un esterno 113,76 l’ora, non rischio di alimentare la fuga? Perché i medici sono uomini, con una grande vocazione, ma anche con il diritto ad avere una vita dignitosa. Se sei costretto, perché sono rimasti pochi medici in reparto, a continue guardie notturne, inoltre, come in tanti mi raccontano, a lavorare spesso alla domenica senza riuscire a vedere mai moglie e figli, chi te lo fa fare? Molto meglio optare per la libera professione. Con queste cifre, bastano 4-5 giorni di lavoro al mese per guadagnare molto più di prima. Comprensibile. Che uno poi, di fronte a certe cifre, si sente pure fesso. La situazione è davvero complessa, stiamo pagando gli errori scellerati della politica leghista del passato. Adesso bisogna trovare delle soluzioni. Attenzione però, discutiamone a fondo, perché alcuni rimedi possono creare nuovi mali, o alimentarne di vecchi. Rischiamo di spendere più di prima, con un servizio che vale la metà. Rischiamo di alimentare la fuga del personale sanitario e di trovarci, in poco tempo, senza una sanità pubblica”.

A.B.

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