Ulss7 Pedemontana nega il parcheggio dell’ospedale di Santorso per la manifestazione a tutela della Sanità pubblica in programma per sabato 16 ottobre, ma il Comitato non si ferma e annuncia “Andiamo avanti più forti di prima”.
“Troveremo un percorso alternativo, cercheremo una soluzione diversa tralasciando il parcheggio dell’ospedale, se il ‘no’ della Ulss dovesse essere definitivo – ha spiegato Giorgio De Zen, del Comitato in difesa della sanità pubblica dell’Altovicentino – Non ci fermeremo. Negare il parcheggio è assurdo, ora siamo ancora più motivati ad andare avanti”.
Nel 2019 circa 3mila persone marciarono dal Pala Romare a Schio fino all’ospedale e l’indomani ci fu una mobilitazione telefonica anche dalla regione, per garantire rassicurazioni sulle mancanze che venivano denunciate in merito ai servizi socio sanitari e a carenze all’ospedale. Non c’era il covid allora, eppure la Sanità dell’Alto Vicentino cominciava a destare forti preoccupazioni.
Quest’anno però il ‘no’ della direzione guidata dal direttore generale Carlo Bramezza ha preso alla sprovvista il Comitato organizzatore.
“Allora il direttore generale Bortolo Simoni ci diede l’autorizzazione. Non ci fu alcun problema, nessun imprevisto, nessuna inefficienza. L’Ulss infatti non si lamentò, né prima, né dopo. Anche perché, oggi come allora, l’area richiesta è lontana dal pronto Soccorso e non ostacola alcun passaggio – hanno spiegato dal Comitato – Anche questa volta il comitato ha ottenuto il permesso dalla Questura e dalla Polizia Locale per la marcia, che il 16 Ottobre partirà dal palazzetto dello sport di Schio e avrebbe dovuto arrivare a Santorso. Oggi invece la Direzione dell’Ulss ci ha negato l’autorizzazione, senza darci alcuna motivazione. Quindi possiamo partire da Schio, ma non potremo entrare nel parcheggio dell’ospedale. E’ piuttosto evidente che una manifestazione che condanna il declino della sanità pubblica, si concluda simbolicamente di fronte all’ospedale. Una cosa del genere non era mai capitata nel nostro territorio, da sempre animato da una cittadinanza attiva e dinamica, attenta e partecipe. Nessuno si era permesso di negare il diritto inalienabile di manifestare il proprio dissenso. Come è possibile che non venga concessa la possibilità di accedere all’area di un ospedale che è pubblico, che è della comunità? Abbiamo varcato ogni limite – hanno concluso gli organizzatori – Non abbiamo nessuno intenzione di fermarci. Non solo stanno smantellando la sanità pubblica, ma si permettono anche di impedirci di scendere in piazza. Non lo accetteremo: da qui a sabato 16 ottobre faremo di tutto perché il diritto di una comunità di rivendicare una sanità pubblica di qualità non riconosciuto”.
di Redazione Altovicentinonline