Il Veneto “e’ tra le cinque Regioni in cui si sono inoculate le minori quantita’ di dosi rispetto a quelle disponibili, insieme a Lombardia, Liguria, Sardegna e Calabria”. E questo dimostra che “al di sotto della coltre narrativa del presidente Zaia, si cela una verita’ ben diversa, e cioe’ il fatto che oggi in Veneto non si riesce a sfruttare tutte le dosi disponibili”. L’attacco arriva da Gabriele Scaramuzza, segretario di Articolo Uno Veneto. “Viene da pensare che, se avessimo perso meno tempo a correre dietro a fantomatici fornitori di vaccini nell’opaco mercato parallelo, e invece piu’ tempo ad organizzare il sistema delle vaccinazioni, ad esempio anticipando l’accordo con i medici di famiglia che solo oggi viene presentato, avviando da subito la campagna per i grandi anziani, oggi saremmo in condizioni migliori per reggere il nuovo incremento di casi e di conseguenti ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive”, conclude Scaramuzza, che chiede al presidente della Regione Luca Zaia “di prendere buona nota delle Regioni virtuose e di mutuare immediatamente le modalita’ organizzative della campagna vaccinale, visto che il modello Veneto, ancora una volta, e’ rimasto indietro”.

Flor: ‘ Il Veneto inoculerà 1,5 mln di dosi al mese’

“Mi sono impegnato a garantire una organizzazione che arrivi a 1,3-1,5 milioni di vaccinazioni al mese. Il che vuol dire, considerando i richiami, che si vaccinano completamente 750.000 persone al mese, e ci vogliono quasi sei mesi di vaccinazione piena a quel ritmo per immunizzare quattro milioni di veneti”. Lo afferma il direttore della sanita’ veneta Luciano Flor, che spiega che finora il Veneto ha somministrato 446.000 dosi, ma la previsione e’ di somministrarne altre 470.000 dosi entro il mese di marzo. “Da domani faremo circa 20.000 persone al giorno e oggi con le aziende discuteremo un piano da 50.000 dosi al giorno. Ci prepariamo per essere pronti a partire dall’ultima settimana di marzo”, conclude Flor.

‘Si ragiona su due categorie, i super fragili, la cui vaccinazione e’ gia’ iniziata, e poi per classi d’eta’ – ha detto l’assessore alla Sanità Manuela  Lanzarin.

‘ Basta fasce particolari, andiamo in ordine anagrafico”,ha aggiunto Luciano Flor evidenziando che ad anziani, soggetti fragili e lavoratori dei servizi essenziali, la priorita’ e’ gia’ stata confermata.

Accordo firmato con i medici di base

“Domani mattina abbiamo la firma, come associazioni sindacali aspettiamo di mandare gli ultimi appunti, piccoli aggiustamenti del testo, ma l’accordo e’ fatto e siamo molto contenti dello spirito di collaborazione”. Lo afferma il presidente Fimmg del Veneto, Maurizio Scassola, parlando alla ‘Dire’ dell’accordo con la Regione per la partecipazione dei medici di medicina generale alla campagna di vaccinazione contro il Covid. Durante il confronto con la Regione “abbiamo sottolineato come la fase drammatica dell’epidemia sia anche l’occasione per riorganizzare la medicina generale, abbiamo avuto moltissimi spunti per aprire, dopo la chiusura di questo accordo, un confronto su un accordo integrativo regionale che potenzi in sistema di medicina generale”, continua Scassola. Tornando alla campagna vaccinale, “credo che gia’ nei prossimi giorni potremmo iniziare con i colleghi che hanno una situazione adeguata nello studio, penso ad esempio alle medicine di gruppo che hanno un minimo di personale attrezzato”. Perche’ la vaccinazione contro il Covid e’ piu’ complessa e richiede piu’ tempo rispetto a quella antinfluenzale. E da qui nascono anche alcune difficolta’ relative alla vaccinazione a domicilio. “Noi siamo disponibili da subito ad accedere a domicilio, ma abbiamo bisogno di un modello organizzativo che preveda personale a sostegno, magari per snellire le pratiche”, perche’ “l’attivita’ domiciliare e’ piuttosto pesante” per via della necessita’ di effettuare l’anamesi, di compilare diversi documenti e dei tempi di osservazione dei pazienti, chiarisce il presidente Fimmg Veneto.

Rispetto al fatto l’accordo in Veneto arriva in ritardo di qualche giorno rispetto ad altre Regioni, “chi e’ partito prima del Veneto in Italia non si trova in grandi condizioni organizzative, noi abbiamo fatto bene a rallentare un attimo per avere ora un buon accordo con la Regione”, visto che nel frattempo non ci sarebbero comunque state molte dosi di vaccino da somministrare. Le cose dovrebbero cambiare nelle prossime settimane, ed e’ allora che sara’ fondamentale farsi trovare pronti. Per la vaccinazione antinfluenzale “ogni medico di medicina generale ha vaccinato di media 500 persone”, e la campagna si e’ conclusa con la vaccinazione di circa 1,5 milioni di persone in un mese e mezzo. Per la campagna anti covid ogni medico di medicina generale si trovera’ a vaccinare “se non il doppio, almeno 800/900 pazienti. Io mi aspetto che ci vorranno quattro o cinque mesi per avere una copertura vaccinale”, conclude Scassola.

“Pensiamo ad un sistema di prenotazione integrato con l’anagrafe regionale, simile al Cup (Centro unico prenotazioni, ndr).  – ha concluso Flor – . Dobbiamo pensare a sistema in cui sia come prenotare una visita, il cittadino deve essere sicuro di avere la prenotazione quel giorno a quell’ora”.

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