Sarà presentato domenica 28 gennaio alle 18 nella chiesa di Sant’Antonio del Pasubio il documentario sul ‘Presepio di Contrà Bariola’.
Firmato e ideato dall’artista e cantastorie Andrea Mazzacavallo, il documentario, che si intitola ‘La stella cometa. Il presepe in contrà Bariola’, racconta la storia di quello che è diventato il presepe simbolo non solo di Valli del Pasubio ma di tutto l’Alto Vicentino. Un presepio unico nel suo genere, realizzato dal ‘Gruppo Amici del Presepe di Bariola’ e allestito in contrada tra le vecchie case, con i personaggi che raffigurano i veri cittadini di Valli, immortalati tra portici, verande e focolai, mentre svolgono antichi mestieri.
L’idea del documentario è venuta ad Andrea Mazzacavallo nel 2015, quando fu invitato a fare uno spettacolo proprio in Contrà Bariola. Lì è rimasto colpito da questo modo tutto valligiano di realizzare il presepe e grazie alla sua arte, Mazzacavallo ha deciso farlo conoscere.
“La scrittura del documentario è stata una questione assai delicata – ha raccontato Andrea Mazzacavallo – La comunità ha una bella storia da raccontare. Io faccio il cantastorie e quindi cerco di tenere le mie due antenne da insetto dritte, il più possibile. Mi sono subito accorto che quelle persone stavano nascondendo cose preziose. Quello che mi ha colpito è la creatività e l’intelligenza della piccola comunità di Sant’Antonio del Pasubio. All’inizio dovevano finanziare l’asilo del paese che stava per chiudere e sono dovuti diventare dei veri e propri artisti per risolvere quel problema. Una cosa è certa: in dieci anni di attività hanno vinto ogni forma di alienazione lavorativa. C’è poi da dire che i volti dei personaggi sono copie delle persone del paese. Alcuni sono poi deceduti ma continuano a vivere a Natale nella forma degli automi che hanno costruito. Credo siano processi simbolici e rituali che si possono trovare nei saggi di antropologia di Frazer o di Levi Strauss. Ma questi signori non sono una tribù degli Appalachi. Stanno in provincia di Vicenza”.
A.B.