Ancora tempo instabile sul Veneto. La Protezione Civile della Regione ha emesso un avviso in cui dichiara condizioni di instabilità a partire dal pomeriggio-serata di oggi soprattutto sulle zone montane e pedemontane, meno probabili ma non del tutto esclusi anche sulla pianura, specie in tarda serata e sui settori sud-occidentali. Domani e fino alla sera di sabato 22 luglio sono previste condizioni di tempo a tratti instabile con probabili rovesci e temporali sparsi e intermittenti. Saranno possibili locali fenomeni intensi (forti rovesci, locali grandinate e forti raffiche di vento). Scatta così lo stato di allerta gialla da mezzanotte di stasera alle alle 18 di sabato per i bacini: Alto Piave, Piave Pedemontano, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone, Adige- Garda e Monti Lessini, Po, Fissero-Tartaro- CanalBianco e Basso Adige, Basso Brenta-Bacchiglione, Basso Piave-Sile e Bacino scolante in laguna, Livenza-Lemene e Tagliamento.

Il maltempo che ha colpito il Veneto, ennesimo episodio di una scia di “fenomeni sempre più violenti e frequenti, sintomatici del cambiamento climatico in atto”, per la Flai-Cgil deve “interrogare rispetto al tema della prevenzione degli effetti devastanti di questi eventi, e sulla capacità di reagire in maniera immediata e competente ai danni. Entrambe le questioni richiamano la responsabilità politica dell’amministrazione regionale nel governo del territorio”. Il maltempo danneggia strutture pubbliche e private, civili o industriali, le infrastrutture, crollano le strade e gli alberi, ci sono comunità che si ritrovano isolate o senza acqua potabile per giorni e soffrono i territori che basano la loro economia sulla risorsa ambientale (sia a livello paesaggistico e turistico che a livello di prodotto boschivo). Messi in fila questi effetti, Sebastiano Grosselle, della segreteria della Flai-Cgil del Veneto dice che allora “l’investimento più importante da mettere in campo per mitigare gli effetti di queste devastazioni è la prevenzione, e per fare prevenzione e mettere in sicurezza il territorio occorre investire nel lavoro di sistemazione idraulico-forestale da parte della nostra Regione”. Dal 2018 la Regione ha affidato i lavori di sistemazione idraulico-forestali a Veneto Agricoltura attraverso, “ma attualmente il personale in forza è totalmente insufficiente rispetto alle necessità”. E inoltre, “negli ultimi tempi, soprattutto in alcune zone della Regione”, c’è stato “un affievolimento della progettazione da parte degli uffici territoriali della Regione Veneto (ex Servizi Forestali)”. Ma questi progetti “sono vitali per il territorio e indispensabili per garantire una occupazione di qualità in progetti di alto profilo”, avverte Grosselle.

La Cgil dunque chiede alla Regione “risposte chiare sugli investimenti, sulla progettazione, sulla prevenzione e su come garantire piena occupazione altamente specializzata e professionalmente preparata alle sistemazioni idraulico-forestali di Veneto Agricoltura. Tutto questo lo pretendiamo per i lavoratori dell’Agenzia, per i cittadini e il territorio”. Tra l’altro “ad aggravare la situazione ci sono poi i fenomeni di dissesto idrogeologico dei versanti di montagna sguarniti dal radicamento della vegetazione o, ancora, il fenomeno di degrado esteso del patrimonio boschivo per effetto dell’attacco dei parassiti come il Bostrico il quale, dopo la Tempesta Vaia, sta producendo enormi danni anche a causa di una discutibile gestione della prevenzione fitosanitaria del problema”, conclude il Grosselle.

LEGA: VENETI FACCIANO FOTO-VIDEO PER DOCUMENTARE DANNI

“Il maltempo che  ha flagellato il Veneto è stato spaventoso. La violenta grandinata e le potenti raffiche di vento hanno provocato danni enormi. La Regione ha già annunciato che estenderà lo Stato di emergenza anche ai territori devastati ieri sera: una buona notizia che potrà dare un minimo di sollievo a chi ha subito gravi danneggiamenti. Invito pertanto i cittadini a documentare, con foto o video, nel modo più preciso possibile i danni, per velocizzare così i risarcimenti”. Sono le parole di Luciano Sandonà (Lega-Liga Veneta) che è stato testimone diretto “della violenza del meteo: a Curtarolo, ad esempio, un enorme cartello stradale è stato piegato in due, come se fosse fatto di carta stagnola, e il tetto di un capannone è stato divelto dalla struttura. Una cosa spaventosa”. Ma non dimentica i danni dall’agricoltura e “i tantissimi feriti a causa di chicchi di grandine dalla grandezza record. È fondamentale, pertanto- ribadisce il consigliere- essere pronti nella reazione, come ha già fatto l’amministrazione regionale che si è immediatamente attivata”. Non esita a parlare di “una realtà apocalittica, con cui mai prima d’ora abbiamo fatto i conti” l’europarlamentare padovana della Lega, Paola Ghidoni: alberi sradicati, tempeste di vento e fulmini, chicchi di grandine “grandi come mele mature”. Ghidoni è “in contatto con le associazioni degli agricoltori, che stanno ultimando le rilevazioni tecniche, cui seguirà il conto dei danni. Di fronte ad eventi sconosciuti e imprevedibili come questo anche l’Europa deve fare la sua parte. Non è più tempo di chiedere, ma tempo di dare”.

 

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